Rossi al Tourist Trophy, le leggende si incontrano

Spread the love

tourist-trophyOvunque c’è asfalto, c’è anche una motocicletta. Ovunque questi due preziosi elementi si uniscono, meglio se con l’aggiunta di un pizzico di fascino sancito dalla Storia ed una spruzzata di brivido regalato dal pericolo che rappresentano certi percorsi mozzafiato (che non guasta mai), c’è anche Valentino Rossi. Possiamo dire che il pilota di Tavullia, nonostante l’ancor giovane età (ha compiuto 30 anni a metà febbraio), abbia già sperimentato un po’ tutte le gare più affascinanti del mondo delle due – ma a volte anche delle quattro – ruote: gli mancano solo due sfide, cui ha già più volte annunciato di voler affrontare: una gara con le derivate di serie della Superbike ed un giro sul tracciato del Tourist Trophy sull’isola di Man (Gran Bretagna). Complice un calendario favorevole, questo secondo sogno si appresta a divenire realtà.

“La corsa su strada più pazzesca del motociclismo”, come l’ha definita qualcuno, avrà finalmente al via – seppur non come “competitor”, quindi fuori gara – il fenomeno della Yamaha. Anzi, il fenomeno “sulla” Yamaha, perché per questo affascinante test Valentino ha scelto una R1 della casa del diapason, anche se non avrebbe potuto essere altrimenti… Rossi percorrerà così un giro completo del celeberrimo tracciato del Mountain, 60 km tra case marciapiedi ed avvallamenti che hanno reso leggendaria questa corsa nei suoi 102 anni di storia.

“L’Isola di Man è un luogo affascinante, il TT una gara che ho sempre voluto vivere – ha ammesso Rossi -. Di solito il calendario della MotoGP è sempre pieno in quel periodo, ma quest’anno il TT ha cambiato data e così avrò modo di andarci tra il Mugello e Barcellona. Ho visto tante immagini di questa corsa e lo stesso Agostini mi ha raccontato un sacco di aneddoti. Non vedo l’ora di andarci e respirare l’atmosfera di un luogo così leggendario. A proposito di Giacomone Agostini: il vero totem del motociclismo, che ha vinto 10 volte il TT in carriera (prima che venisse escluso dal mondiale per la sua pericolosità), sarà sul tracciato ad applaudire il proprio epigono.

Lascia un commento