Cagiva Mito Model Year 2009, la grandezza della Storia

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Dodici anni di successi, di passione e di piloti divenuti campioni o inguaribili appassionati. Una moto che evoca la nostalgia del passato ma che rimane allo stesso tempo straordinariamente attuale, confermando stagione dopo stagione, il suo successo commerciale.

Cagiva Mito, semplicemente.

Impugnando i semi manubri della Mito si entra in contatto con un vero purosangue da corsa. Una sensazione confermata dai tanti particolari ereditati dall’esperienza ultradecennale nel mondo delle competizioni. E’ sufficiente dare un’occhiata al gruppo strumenti, dove contagiri, termometro acqua e spie di servizio sono inserito in un supporto di poliuretano leggerissimo o all’ammortizzatore di sterzo posto parallelamente alla piastra forcella, elemento di grande pregio tecnico presente solo nelle moto sportive più professionali.

La Mito 125 ha una posizione di guida sportiva, con semi manubri spioventi che caricano gli avambracci per consentire al pilota di ricevere con la massima fedeltà le reazioni e il comportamento del mezzo. Nella vista laterale emerge anche il curato studio aerodinamico pensato per ottenere la massima penetrazione con il pilota in sella.

Anche i retrovisori sono stati realizzati con una forma tale da contribuire alla diminuzione della resistenza aerodinamica. Lo chassis della Mito 125 è valorizzato da una dotazione di assoluta qualità. Lo dimostra all’avantreno una possente forcella  steli rovesciati Marzocchi da 40mm e lo conferma anche l’ammortizzatore posteriore Sachs regolabile nel precarico. Il quadro si completa con l’impianto frenante targato Brembo Serie Oro formato da una pinza a doppio pistoncino che agisce su un disco anteriore da 320mm mentre al posteriore, il disco è di 230mm con fori tangenziali.

Avvolto nel rosso Cagiva, colore carico di vittorie e di orgoglio, il codone della SP525 è stato realizzato dalla CRD (Cagiva Research Development) per consentire una gestione dei flussi aerodinamici tale da incrementare la portanza sull’asse posteriore alla massima velocità. Le due bocche che si aprono dal cupolino riprendono lo stile che fece della Cagiva C594 di John Kocinski la moto GP500 più ammirata in pista. Queste prese d’aria dinamica, come nell’illustre antenata, alimentano l’air box generando una pressione d’aria che favorisce la combustione del motore alle massima velocità. Ruote forgiate in alluminio, forcellone a boomerang, scarico racing con silenziatore in carbonio, tubazioni aeronautiche.

Sono questi i segni distintivi di una moto nata per confrontarsi con il cronometro, dove ogni dettaglio può essere fondamentale per il conseguimento della performance assoluta.

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