MotoGp, solo il record di Agostini (123 vittorie) può stimolare ancora Valentino Rossi (100 vittorie)

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valentino_rossiIl parto di Giacomo Agostini, nato a Brescia il 16 giugno del 1942, fu difficoltoso. Travaglio doloroso e rischio di complicazioni. Ne venne fuori un pargolo vivace e in grado di diventare il Campione che tutti conosciamo. Sulle due ruote Ago ha imparato ad andare ancor meglio di come un uomo possa muoversi sui suoi stessi piedi e nella gloriosa – la più grande che un motociclista possa sognare – carriera gli è riuscito di inanellare la bellezza di 123 vittorie e conquistare 163 podi su 190 gare corse in totale.

Un mostro, nulla da eccepire, che non ha avuto – almeno fino a qualche tempo fa – alcun erede. Poi, un ragazzotto di nome Valentino Rossi fa il suo esordio in 125cc: era il 1996 e Vale, che conquista la sua prima vittoria in carriera nel Gp di Brno, quell’annata vincerà il mondiale. Nel 1998 l’esordio in 250cc, classe nella quale trionferà un anno dopo, in seguito ad una prima fase di assoluto ambientamento.

Vittorie nelle due classi meno importanti e finalmente l’approdo in 500cc nel 200: il primo anno è di assestamento ma Valentino chiude secondo nel mondiale alle spalle di Kenny Roberts Jr., il secondo anno celebra l’inizio del mito. Campione nel 2001 con la Honda: è l’ultimo mondiale di 500cc, la classe si trasforma in MotoGp. Per Vale non cambia nulla, altra vittoria e, sempre nel 2001, anche il successo alla 8 ore di Suzuka, corsa assieme all’allora compagno di marca (e pilota ufficiale Superbike Honda) Colin Edwards.

Ancora il migliore di tutti nel 2002 e nel 2003: a quel punto gli stimoli con Honda – scuderia imbattibile – iniziano a scemare e Rossi accetta la sfida di correre in Yamaha puntando a riportare la casa motoristica ai vecchi lustri. Una scommessa alla cieca: il Dottore, diventato tale proprio in quel periodo, costruisce attorno al numero 46 un vero e proprio mito. Non solo, vittorie su vittorie, anche in gran premi agguantati all’ultuima curva, consentono al pesarese di inanellare titoli mondiali e primi posti.

Uno, due, tre, venti, cinquanta, ottanta: talmente tanti, i successi, che si fatica a contarli. Basti pensare che un forte calciatore del campionato italiano se realizza 200 gol in una carriera di tredici, quattordici anni, entra nella storia (13 o 14 anni di carriera corrispondono ad una media di 500, 540 gare complessive). Lui, Valentino Rossi, in 217 Gp disputati ha piazzato 100 vittorie, 157 podi, 53 pole position, 8 titoli mondiali. Un mostro, appunto. A cui, arrivati a questa situazione, gli stimoli verranno nuovamente a mancare, tant’è che le sirene di una carriera in Formula 1 sono sempre più forti.

Unico appiglio – a cui si aggrappano più i tifosi di Rossi che Rossi stesso – è proprio il record di Giacomo Agostini: superare quelle 123 vittorie totali ed entrare – primo tra tutti – nella Storia.

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