Capirossi e Bautista in visita al museo della Suzuki in Giappone

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capirossi_baustistaLa Suzuki moto d’agosto? Con quest’espressione l’altra sera Marco Melandri, pilota del team San Carlo Honda Gresini, ha definito la scuderia giapponese. La Suzuki, infatti, ha dimostrato di poter tenere il passo dei piloti più veloci e nelle ultime prove libere in Malesia, Loris Capirossi e Alvaro Bautista hanno chiuso alle spalle delle due Yamaha del team Tech 3 di Ben Spies e Colin Edwards. Ma il pre-stagione è ancora lungo e forse l’opinione di Melandri – attualmente indietro con il feeling sulla Honda – non è del tutto fuori luogo. Intanto Capirossi e Bautista hanno approfittato delle due settimane di pausa per andare in Giappone a far visita alla sede della Suzuki con il team manager Paul Denning. Ad accogliere i due piloti del team, si sono presentati i responsabili della casa costruttrice Toshihiro Suzuki e Masanori Atsumi, oltre a Sadayuki Inobe: i tre hanno introdotto Capirossi, Bautista e Denning all’interno del “Suzuki Plaza museum”. Dopo la visita al museo, i due piloti si sono spostati nel reparto dedicato allo sviluppo dove si sono incontrati con gli ingegneri con i quali hanno discusso dello sviluppo della GSV-R 2010 che sarà utilizzata nella stagione al via da Losail l’11 aprile. “È stata un’esperienza meravigliosa – ha dichiarato Capirossi al termine della gita in Giappone –. Era importante poter visitare il centro da cui provengono le nostre moto. Avevo già visitato la base della Suzuki, ma non ero mai stato nel museo ed è stato incredibile vedere lo sviluppo delle tecnologie Suzuki fin dalla sua prima moto del 1952”. Anche Bautista, esordiente in MotoGP, è rimasto molto soddisfatto dell’esperienza: “Ho visto con i miei occhi come gli ingegneri stiano lavorando per aiutarci. Adesso conosco anche molte cose sulla storia della Suzuki. Mi ha colpito molto lo stile della base: è un business mondiale, ma si respira un’aria familiare e tutti sono molto cortesi e disponibili”.

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