E’ morto Jean-Claude Olivier

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È stata una figura emblematica, ha fatto la storia di Yamaha in Francia. Pilota, tecnico, dirigente sportivo, organizzatore, per 45 anni ha guidato il team nipponico d’oltralpe. Ha contribuito più di ogni altro allo sviluppo del motociclismo francese. È venuto a mancare all’età di 67 anni Jean Claude Olivier, in un tragico incidente d’auto sabato scorso.

Era in autostrada e un camion, sbandando, ha oltrepassato la corsia impattando con l’auto dove Olivier viaggiava con la figlia, rimasta per fortuna illesa nel sinistro. È stato un uomo che ha portato la Yamaha francese sul tetto del mondo: dietro Fontan e Pons nel mondiale 500, dietro il successo di Vimond  nel settore cross, dietro Neveu nella Dakar, c’è sempre stato lui.

Proprio a lui si deve la prima creazione di un trofeo monomarca in Europa, con tanti giovani piloti in sella alle bicilindriche RD 250 e 350. Era in prima fila nell’Endurance, al Bold’Or di le Mans, come tra le sabbie del Touquet. Dovunque ci fosse la possibilità di far partecipare una Yamaha, lui ne tracciava il programma, sceglieva gli uomini, la faceva figurare al meglio.

Per ben quarantacinque anni è stato il numero 1 della Yamaha in Francia. Era stato anche un grande pilota, con la partecipazione a ben nove Parigi-Dakar, nel 1985 il suo miglior risultato, piazzandosi secondo dietro Rahier.

“Era allegro, tenace, sicuro dei suoi mezzi ma anche estremamente disponibile con tutti. Ci siamo frequentati molto in occasione della Dakar, che io allora seguivo per le reti televisive Mediaset, ma anche nei meeting Yamaha e nelle grandi presentazioni mondiali delle novità su due ruote. Lui era sempre presente, più a suo agio dentro la tuta di pelle che tra i dirigenti del marchio. Benchè fosse anche un ottimo manager”,

questo il ricordo che serba di Olivier Nico Cereghini, giornalista ed ex pilota che lo ha conosciuto personalmente.

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