MotoGP, Ducati: da Le Mans novità ai box, si spera in un “nuovo” Hayden

Il MotoGP, prima di essere una categoria di moto da competizione (in completa configurazione “pista”), è un’importante vetrina per chi ha scelto di esserci, lanciando il guanto di sfida all’otto volte campione del mondo Valentino Rossi. Se riesci a fare meglio di lui, ha quella visibilità che ti consente di far conoscere il tuo marchio ovunque nel mondo, e quindi rientrare degli investimenti incrementando le vendite. Vero che qui finisce la passione dei tifosi e comincia il diletto dei ragionieri, ma alla fine i bilanci si fanno conti alla mano. Come può allora Ducati sopportare che si dica che solo il fenomeno australiano Casey Stoner è capace di guidare una Desmosedici, cavallo di razza e in quanto tale difficile da domare?

Impossibile. Però è altrettanto vero che sia Marco Melandri lo scorso anno che Nicky Hayden nei primi 3 GP della stagione non hanno dato mai l’impressione di poter essere competitivi, avvalorando la tesi che la Ducati (nel caso specifico la GP9) sia una moto per pochi eletti. Immagine pessima per il mercato… Ecco il perché della rivoluzione tecnica che avrà il via da Le Mans (a proposito, si corre domenica), e punta a far galoppare anche Hayden per posizioni più degne del suo nome e del suo passato – recente – di pilota campione del Mondo.

Il capotecnico Christian Pupullin lascia “Kentucky Kid” per dedicarsi esclusivamente al ruolo di coordinatore tecnico di tutte le Ducati, anche clienti, in pista. Al suo posto, uno che se l’è sudata: Juan Martinez. Lo spagnolo è partito meccanico, è divenuto tecnico delle sospensioni, ha lavorato con Rossi e Gibernau ed ora è pronto ad una nuova avventura con l’entusiasmo di sempre. Dalla sua, Martinez avrà anche la semplificazione del pacchetto elettronico voluta da Ducati: si potrà scegliere tra alternative limitate (nel numero) e sicure perché già testate in pista. Le Mans non è forse il miglior luogo per aspettarsi dei risultati, ma una svolta bisognava pur cominciare ad intraprenderla.