MotoGP Ducati, Preziosi: “Con Vale quasi rottura, lui è ancora il campione”

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Gran bella intervista, per spunti di riflessione e per la capacità di fotografare il contesto della Ducati (rispetto alla MotoGP 2011 e all’anno venturo) in maniera trasversale, concessa dal Dg del gruppo, Filippo Preziosi, alla Stampa. Ne riprendiamo gli stralci più significativi con evidente attenzione alla confessione più importante: Valentino Rossi stava per mollare Borgo Panigale. Sarebbe successo appena dopo il gran premio di Imola, quando la Ducati aveva apportato migliorie alla moto del Dottore  e la prestazione su pista aveva disatteso qualunque previsione ottimistica. Le frasi salienti.

IL 2011.

“La moto non ha permesso a Valentino di lottare per le prime posizioni. Abbiamo dovuto fare molte prove durante le gare e questo è stato il modo migliore per non fare risultati. Eppure, imparando da quegli errori e seguendo i suggerimenti di Vale, dobvremmo riuscire a migliorarci”.

MOTO NUOVA

“Non è che abbiamo stravolto la moto per Rossi: vogliamo fare una moto migliore per tutti e se Vale sarà in condizione per fare bene, a ruota faranno bene anche gli altri”.

CRISI MOTOMONDIALE.

“La soffrono Italia e Spagna, due pilastri del campionato. Fa bene fa Carmelo Ezpeleta, l’organizzatore, a cercare un modello sostenibile che sia un compromesso fra problemi economici, esigenze dello spettacolo e regolamento. L’anno prossimo con appena 12 moto ufficiali si porrà un bel problema”.

ITALIA.

“Quando Rossi smetterà sarà un momento difficile per la MotoGp e per l’Italia. In Spagna si è fatto un ottimo lavoro nel crescere i piloti”.

DOTTOR ROSSI.

“Che tipo è Vale? Conoscevo le sue grandi capacità di collaudatore. Mi ha sorpreso per come è rimasto sempre positivo e disponibile in una stagione così dura”.

LA QUASI ROTTURA.

“Ci sono stati momenti difficili. Il più duro al Mugello: era una gara importante per Valentino e per la Ducati e, nonostante la moto nuova, i risultati non sono arrivati”.

IL 2012.

“Valentino ci chiede la solita cosa: una moto per vincere. Noi gli chiediamo solo di essere Valentino. Il connubio moto e pilota italiani crea pressione ma non ha influito su come facciamo le cose. Valentino ha ancora dentro il mondiale: l’ho capito quando il giovedì sera lo vedevo passare un’ora con il suo elettronico a guardare i dati, sapendo bene che nel weekend non avrebbe potuto vincere. Noi cercheremo di fare in modo che non vada ancora male”.

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