MotoGp, le pagelle di Loris Reggiani

Loris+ReggianiLoris Reggiani protagonista del fine settimana con una intervista rilasciata al Sussidiario nel quale si lascia andare a più di un giudizio rispetto all’attuale campionato del Mondo di MotoGp.

L’ex centauro è attualmente mattatore delle telecronache di Italia 1 con l’ottima spalla Guido Meda ed ha sancito il suo verdetto rispetto al prossimo campione del Mondo. Emiliano, classe 1959, Reggiani fece il suo esordio in sella nel 1980 nella 125 con la Minarelli.

“Vorrei partire dicendo che di quei quattro piloti lì, Valentino Rossi, Casey Stoner, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo a livello di talento, forse si equivalgono tutti: non saprei dire chi è il più forte, talentuosamente. Forse metterei davanti a tutti Stoner, davanti anche a Valentino. Comunque, mettiamoli alla pari, perché è difficilissimo dire chi dei quattro prevale. Sono tutti forti su tutti i circuiti o quasi tutti, quando hanno la moto a posto. Quello che fa veramente la differenza fra i quattro è la testa, la forza mentale, la condizione mentale e Valentino Rossi, da questo punto di vista, è un vero carro armato, massacra tutti. Per vincere così tanto e per diventare forte come lo è Rossi devi avere un talento smisurato ed è altrettanto chiaro che senza tutto il resto non si arriva a tali traguardi. Ma, soprattutto, Valentino ha una forza psicologica che non è normale, è fuori dal comune”.

Stoner, quindi, è il migliore sulla carta, anche se l’unico successo fin qui accumulato è il campionato mondiale di due anni fa quando la Ducati aveva di sicuro una marcia in più rispetto alle altre moto:

“Due anni fa è stato avvantaggiato da dei pneumatici che altri non avevano: Valentino Rossi, nella fattispecie, non li aveva e si sono dimostrati vincenti. Poi Stoner ha approfittato anche di qualche episodio sfortunato capitato a Valentino stesso. Però Casey ha dimostrato di poter battere Loris Capirossi, che pensavamo essere un pilota molto forte, come e quando voleva: in pratica lo ha massacrato, sportivamente parlando. Stessa cosa con Marco Melandri l’anno successivo, quel Melandri di cui pensavamo un gran bene. Quest’anno l’australiano sta facendo la stessa cosa con Nicky Hayden. Io sono portato a pensare che la Ducati non sia quella gran moto che tutti decantano e che quindi Stoner stia facendo molto di più di quello che normalmente si farebbe con quella moto. Per questo dico che Stoner è un talento forse più forte di Valentino Rossi. Naturalmente mi piacerebbe vederli in sella alla stessa moto: o Stoner in sella alla Yamaha o Valentino con la Ducati. Rossi, secondo me, potrebbe essere l’unico in grado di andare molto forte anche in sella alla Ducati, nonostante sia considerata una moto molto difficile. D’altronde Valentino ha già dimostrato una volta di saper andar forte con un’altra moto, quando è passato dalla Honda alla Yamaha, appunto, considerata una moto non vincente”.

E su Jorge Lorenzo?

“Lorenzo usa la stessa moto di Rossi e la Yamaha è la moto vincente, la migliore del lotto da un paio d’anni a questa parte. Lorenzo sta sfruttando la situazione nel miglior modo possibile, beneficiando anche della messa a punto di base portata avanti da Valentino in questi anni. Io, nei panni del pilota spagnolo, non me ne andrei dalla Yamaha per due semplici ragioni: la prima è che la Yamaha è la miglior moto attuale, quindi battere Valentino Rossi con la Yamaha è più facile che farlo con qualsiasi altra moto. La seconda è che battere Rossi a parità di moto è molto più appagante ed è un risultato di maggior valore che non farlo con un’altra moto. Credo che Jorge sia abbastanza intelligente da rimanere dov’è e che tutto quello che è stato detto circa una sua partenza faccia parte di una strategia che ha il solo scopo di arrivare ad un ritocco dell’ingaggio. Comunque anche lui è un bel talento. Quello che ancora di Lorenzo non sappiamo è se è in grado, da solo, di mettersi a posto la moto e se sia in grado di guidare una moto che non sia una Yamaha”.

Nessun dubbio sul vincitore dell’attuale mondiale:

Valentino Rossi, assolutamente”.

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