Roma, targhe alterne 1 dicembre: stop le dispari. Politica senza idee

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Roma, giovedì 1 dicembre: targhe alterne, stop le dispari

Informazioni: divieto di circolazione all’interno della fascia verde cittadina per auto, moto e ciclomotori con targa dispari nella fascia oraria che va dalle 9 alle alle 13 e dalle 16 alle 21. Dal provvedimento sono esentate le auto Euro 5 e le moto Euro 3.

Inquinamento eccessivo, preallarme per venerdì 2 dicembre

I provvedimenti in materia di viabilità, traffico e inquinamento stanno tenendo banco in maniera sempre più continuativa nella capitale. Per giovedì 1 dicembre è previsto il blocco della circolazione per le autovetture e le moto con targa dispari e sono esenti dall’alternanza dell’ultima cifra in targa solo le auto Euro 5 e le due ruote Euro 3.

In nome della salute del pianeta: difficile prendere posizione contraria quando si ritiene – e lo si ritiene eccome – che qualunque passo mosso in tutela dell’ambiente sia un passo positivo. Tuttavia, parrebbe superficiale non prendere atto dei problemi di circolazione che, in giornate come quella in programma a Roma, si registrano e rischiano di essere anche di portata significativa.

Dov’è finita la progettazione?

Porsi il quesito, inoltre, è doveroso soprattutto se la tendenza delle amministrazioni comunali (DELLE, senso lato) continua a essere quella di affrontare il problema in maniera solo parziale: ovvero mettendo un tampone e un tappo alla mobilità privata su gomma senza strutturare delle valide e durature alternative da mettere a servizio del cittadini.

Tradotto: come si può scindere il problema del trasporto privato su gomma da quello del trasporto pubblico? Esistono dei progetti in materia per ridisegnare i servizi delle città e pianificare una valida soluzione che trascenda da auto e moto?

Nutriamo in tal senso più di un dubbio e molte perplessità le manifetsa anche la politica, se è vero che il consigliere comunale del Pd romano, Paolo Masini, punta il dito contro il sindaco della capitale, Gianni Alemanno:

“Mai a Roma – afferma Paini – neanche nelle precedenti amministrazioni che programmavano (e non subivano) le targhe alterne, si era deciso di bloccare i motorini fino a Euro 3. I motorini rappresentano a Roma una valvola di sfogo importante per chi non vuole prendere la macchina. Giovedì c’è il rischio che oltre 300mila cittadini che quotidianamente si spostano sulle due ruote vadano all’assalto del mezzo pubblico, in aggiunta alle centinaia di migliaia di romani che saranno costretti ad abbandonare l’auto. Un trasporto pubblico, che è bene precisare, Alemanno ha praticamente distrutto riducendolo di circa 4 milioni di Km di corse l’anno. Insomma, nei prossimi giorni c’è il rischio caos. Per questo chiediamo al sindaco Alemanno di permettere almeno ai motorini Euro 2 di circolare”.

Messa così, l’intenzione parrebbe quella di rendere la problematica una mera faccenda tra partiti che non conduce a nulla. In realtà, preeme dirlo con puntualità, la questione dell’inquinamento è a tal punto spinosa e condivisa da essere denomitore comine delle aministrazioni di ogni colore e di ogni metropoli italiana.

E la politica delle idee?

Pochi possono permettersi, in materia, di indossare il cappello dei paladini. Dei solutori: si vive ovunque in balia del Pm 10. E, ribadiamo anche questo, il Pm10 è dannoso per l’organismo. Il Pm10 uccide. Il Pm10 è una costante cui nessun politico, nessun programma ha saputo replicare in maniera concreta.

Il dato di fatto è che, qualora i valori inquinanti non dovessero abbassarsi in seguito al blocco parziale di giovedì, venerdì si riproporrebbe nella capitale identica soluzione con circolazione stavolta vietata ai mezzi con targa pari. La multa per i trasgressori di 155 euro.

La voglia di tenere fermi auto e moto c’è, il punto in discussione non è questo. Semplicemente (e credo di farmi portavoce di centinaia di migliaia di persone), si faccia in modo che l’impegno possa garantire un beneficio. E, affinché sia così, si faccia in modo che la politica esercitata tra i banchi dei palazzi torni ad avere progetti e idee da spendere e non si limiti al mero compitino. perché il mero compitino, che una volta era da quasi sufficiente, è ormaui diventato gravemente insuff.

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