Spies, la Yamaha, Honda e il mondiale 2011: il texano si racconta

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Silverstone e Ben Spies sono un connubio solido, lo ha testimoniato la gara del 2010 quando la MotoGP dovette prendere coscienza del fenomeno texano, riuscito nell’occasione a conquistare il suo primo podio nella classe regina con la Yamaha YZR-M1. L’americano gareggiava allora per il Team Yamaha Tech3, evidentemente meno competitivo di quello ufficiale del quale fa parte attualmente. Il compagno di scuderia di Jorge Lorenzo, dopo un avvio di stagione non particolarmente brillante, ha potuto riassaporare, in Catalogna, le emozioni del podio, condiviso proprio con il campione del mondo. In vista della gara nel Regno Unito per il 12 giugno, Spies si mostra già concentrato e voglioso di dare un seguito ai risultati recenti:

“Non vedo l’ora di arrivare a Silverstone e tornare di nuovo in sella alla mia M1. Si tratta di una pista che mi piace molto e proprio lì, lo scorso anno, ho ottenuto il mio primo podio in MotoGP. Ho l’impressione che la mia stagione sia in realtà cominciata lo scorso week end: a Barcellona tutto è andato esattamente come speravo e mi sono sentito veramente in forma”.

L’obiettivo del texano, a questo punto, è quello di riuscire a sfruttare a dovere non solo la gara ma anche la fase di prove libere e qualifiche che la precedono:

“Cercheremo di continuare in maniera positiva nel Regno Unito e, possibilmente, sin dal venerdì. La stagione è ancora lunga e i conti si fanno alla fine”.

Le confessioni di Ben Spies, pubblicate nel nuovo numero di Riders Italian Magazine, sono quelle di un pilota cosciente dei propri mezzi e voglioso di fare bene:

“In Qatar ho avuto una partenza difficile, a Jerez sono caduto a due giri dalla fine, in Portogallo la moto non andava come doveva per un problema meccanico. Forse, i problemi precedenti mi hanno portato, a Le Mans, ad essere particolarmente prudente: non è una pista che mi piace e volevo prendere punti perchè arrivavo da due gare in cui non avevo raccolto nulla in classifica”.

Inutile provare a pungolarlo parlandogli della Honda e chiedendo se, in sella alla moto di Stoner, qualcosa sarebbe potuto andare meglio di quanto avvenuto finora:

“Sono in Yamaha e non ci penso. Tutti i miei sforzi sono finalizzati a fare del mio meglio nel posto in cui sono. Sarà dura ma riusciremo a capire come sviluppare la moto per vincere. Il resto, in questa fase, non mi interessa nè ci penso”.

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