1. Julian Simon (spa) Aprilia, in 39’57″337;
2. Sergio Gadea (spa) Aprilia, a 9″415;
3. Joan Olive (spa) Derbi, a 17″559;
4. Nicolas Terol (spa) Aprilia, a 17″587;
5. Pol Espargaro (spa) Derbi, a 19″740;
6. Sandro Cortese (ger) Derbi, a 20″778;
7. Andrea Iannone (ita) Aprilia, a 20″908;
8. Danny Webb (gbr) Aprilia, a 38″221;
9. Dominique Aegerter (svi) Derbi, a 38″434;
10. Tomoyoshi Koyama (jpn) Loncin, a 40″085;
11. Randy Krummenacher (svi) Aprilia, a 44″127;
12. Marcel Schrotter (ger) Honda, a 45″051;
L’incognita era quella del tempo, visto che nel corso delle giornate di libere e qualifiche si è proceduti con una pioggia battente che certo ha condizionato l’andamento del Gp di Germania. Nella gara, che si è disputata con nuvoloni minacciosi ma senza acqua pesante, si è assistito al classico duello spagnolo cui la 125cc ci ha abituati da un po’ di tempo.



La crisi economica ha investito tutti i settori, nessuno escluso. Lo sanno bene i protagonisti delle due ruote che vivono – e pensiamo a tutti i marchi più importanti, da Aprilia a Ducati, da Piaggio a Kawasaki – tempi di magra. Gli incentivi governativi e istituzionali, a questo punto, diventano un must che garantirebbe alle aziende auna bella boccata d’aria ed è in questa direzione che va la richiesta delle maggiori compagnie di motoveicoli.

Con lo Scarabeo di Aprilia, intere generazioni di giovani sono diventate adulte. Lo scooter, riferimento incontrastato di fiumi d’adolescenti, decide ora di rifarsi il look per non rischiare di mancare l’appuntamento con il progresso.
Nemmeno i nuovi, astrusi, regolamenti potranno fermare la voglia di correre dei grandi costruttori. In special modo, non potranno fermare il desiderio di assaggiare l’asfalto che è proprio dei grandi marchi italiani. È per questo che Aprilia, storicamente egemone nella categoria 250, sta valutando le contromisure più adatte per ovviare alla creazione della categoria Moto2 (dal 2010 sui vostri schermi al posto della “pensionata” quarto di litro), categoria mono-marca riservata a moto montanti motore Honda.
Come recita l’antico adagio, “Una rondine (ahimè) non fa Primavera”. Ne sa qualcosa il pilota romano Max Biaggi, il più veloce di tutti nella prima giornata di prove (libere) sul circuito di Valencia – dove domenica si correrà la terza gara stagionale del campionato del mondo Superbike – salvo ritrovarsi in diciottesima piazza al termine delle qualifiche del sabato, la cosiddetta Superpole. Il format delle eliminatorie, dunque, ha mietuto un’altra illustre vittima, esaltando invece per la terza volta consecutiva (su tre tentativi) le doti del fenomenale “deb” statunitense Ben Spies su Yamaha. Il 25enne texano ha fermato le lancette sull’1’33″270.

Messaggio per chi crede che la vita non possa cambiare, meno che mai da un momento all’altro. Per chi pensa, come Calimero, di essere “piccolo e nero”; e forse anche un po’ disgraziato, e si è già rassegnato a questa prospettiva. A questi possiamo dire che Aprilia ce l’ha fatta, riuscendo a portare la propria RSV4 sul podio di una gara del mondiale Superbike. Spieghiamo anche ai profani: la casa motociclistica di Noale è tornata in SBK solo in questo 2009, dopo ben 7 anni di esilio volontario; la moto per il campionato, affidata a Nakano e Biaggi, prendeva 2” puliti puliti di paga solo due mesi addietro.
“La MotoGp costa troppo, se non ci diamo una ridimensionata le case scapperanno tutte verso la Superbike”. È un Valentino Rossi combattivo, senza giri di parole e “sindacalista” come sempre quello che si presenta al taccuino del cronista durante questa pausa che porterà i piloti della “classe regina” fino ai test di Jerez di fine mese prima, ed all’esordio nel mondiale poi il prossimo 12 aprile. “E’ diventata troppo d’élite, e questo non va bene. Il fatto che case come BMW e Aprilia vadano a correre altrove (il riferimento è alla Superbike, dove i due marchi hanno debuttato quest’anno) è un segnale che c’è qualcosa di sbagliato”.