Nasce la Moto2: dal 2010, solo con motori Honda

Per ora siamo (ancora) fermi al campo delle semplici supposizioni, ma già queste ci sembrano sufficienti per farci ipotizzare una vera e propria rivoluzione copernicana nel mondo del motomondiale, specificamente nella sua “versione” 250, a partire dalla prossima stagione sportiva. Nel corso di una riunione tecnica svoltasi prima che fossero i motori a parlare sul circuito spagnolo di Jerez de la Frontera, il presidente della FIM Vito Ippolito ed il manager di Dorna (la società che gestisce la parte commerciale del motomondiale) Carmelo Ezpeleta hanno deciso – c’è da dire di comune accordo – di affidare lo sviluppo dei propulsori della nascitura categoria Moto2 al marchio giapponese Honda. Andiamo a vedere cosa può significare tutto ciò.

Partiamo, anzitutto, dalle caratteristiche tecniche del nuovo motore: 150 cavalli di potenza, sarà il cuore pulsante di motociclette che verranno poi dotate di un telaio scelto autonomamente dai team. Per la stagione 2010, “Questi prototipi faranno il loro ingresso nel Campionato del Mondo al fianco delle attuali 250cc, una situazione simile a quella del 2002 tra 500cc e MotoGP” come si legge nel comunicato stampa. Ma la differenza ci sembra essere sostanziale… Le MotoGP, infatti, non sono mai state monomarca, mentre invece le Moto2, pur con le dovute differenze di telaio, lo sarebbero.

Si privilegia, insomma, l’abilità del pilota, dal momento che tutti saranno chiamati a gareggiare sostanzialmente con la stessa moto, distinguendosi dagli altri solo per il setup. Un passo avanti? Non proprio. Perché se a guadagnarci sarà lo spettacolo, e magari vedremo sbocciare qualche talento in più dopo che l’egemonia di Valentino Rossi sembra aver bruciato due generazioni di nuove leve, a perderci saranno i costruttori, e forse pure la MotoGP. Chi sentirà infatti più parlare di marche che hanno fatto la storia della categoria, come Aprilia e Gilera (in questi ultimi due anni con Simoncelli)? E soprattutto: chi ci dice che Honda, impegnata nello sviluppo di un’intera categoria, non confermi le intenzioni dello scorso inverno abbandonando la vetrina del MotoGP? Tutti interrogativi in attesa di gentile risposta.