MotoGp, a Valencia la Ducati sogna la vittoria per Sic. Gresini: “Le magie a volte succedono”

E’ l’amara regola della nostra società occidentale: “The show must go on” (lo spettacolo deve andare avanti, n.d.r.). Nella vita così come nello sport. Lo abbiamo scritto e ribadito sin dal principio: la tragica scomparsa di Marco Simoncelli durante il Gp di Sepang ha lasciato un vuoto che non potrà mai essere colmato: nel paddock, nell’ultima gara del Mondiale 2011 in programma a Valencia, per la prima volta SuperSic non sarà in pista con la sua Honda Gresini. Alla fine di lunghe notti insonni, il team di Fausto Gresini ha deciso di correre in Spagna, non certo per mancanza di rispetto nei confronti del pilota romagnolo, ma proprio per onorarlo nel migliore dei modi.

Non volevamo correre, ma poi abbiamo capito che Marco, essendo sempre stato un amante del casino, della velocità e dello stare in allegria avrebbe voluto che partecipassimo – ha dichiarato il team manager italiano -. Non sarà semplice, ma proveremo a fare il massimo. Il padre ha chiesto un minuto di rumore invece che silenzio? Si farà qualcosa anche se ribadisco che non è facile, cercheremo di fare il possibile per rispondere alla richiesta di Paolo“.

Vale fa rombare la Honda di Sic: Coriano applaude

LA DIRETTA WEB

FUNERALI SIC: FOTO DA CORIANO

58, IL REGALO

E’ stato l’ultimissio omaggio riservato da Valentino Rossi a Marco Simoncelli: il Dottore ha impugnato il manubrio della moto nella chiesa di Coriano, l’ha accesa e l’ha fatta rombare lì, appena dietro al feretro.

La Honda Gresini che il Sic ha guidato nel corso della stagione attuale di MotoGP, infatti, era stata portata vicino all’altare insieme alla Gilera con cui Simoncelli si era aggiudicato il campionato 250cc nel 2008.

Appena dopo, l’applauso a scena aperta tra Vale e Paolo, il padre di Sic. Gli applausi hanno accompagnato Valentino mentre portava la moto a mano fuori dalla chiesa.

Il Sic ve lo saluto io: Vale su twitter

Ancora Valentino Rossi su twitter. Il pilota tavulliano, alla vigilia dei funerali di Marco Simoncelli in programma giovedi 27 ottobre alle 15 presso la chiesa di santa Maria maggiore di Coriano, ha postato su twitter un messaggio per tutti i tifosi. Suoi e di SuperSic.

“Il Sic ve lo saluto io. Per tutti quelli che me lo chiedono e non potranno essere domani a Coriano non preoccupatevi, il Sic ve lo saluto io. Grazie”.

Rossi, domani, porterà verso la chiesa una delle due moto che verranno collocate agli estremi della bara di Simoncelli. L’altra la porterà Mattia Pasini.

Vale, Marco e Mattia: l’ultimo giro sulle note di Vasco Rossi

Vasco Rossi potrebbe esserci ma non canterà. La Curia non ha consentito che nel corso dei funerali di Marco Simoncelli, il Blasco potesse prendere in mano un microfono e cantare, dirimpetto alla chiesa di Santa Maria Assunta – Coriano – la canzone che Sic amava tanto.

“Siamo solo noi”, in ogni caso, riecheggerà alla fine delle esequie nella piazza principale del paese. Invece. A portare la salma di Simoncelli a ridosso dell’altare saranno Valentino Rossi e Mattia Pasini. Gli amici di sempre. Il tavulliano e il riccionese saranno infatti alla guida delle due moto tra le quali verrà poi adagiata la bara del centauro. L’ultimo giro tra amici sarà quello che non dimenticheranno più.

Ancora, indiscrezioni rispetto alla cerimonia: non ci saranno fiori all’interno della chiesa, eccezion fatta di quelli appoggiati sul feretro. La salma, invece, sarà benedetta nella camera ardente allestita al teatro comunale: è da lì che giovedi da dove partirà il corteo funebre fino alla chiesa. hanno confermato la partecipazione i team Gresini, Ducati e Yamaha. La funzione (inizio ore 15) verrà trasmessa in diretta su Rai Sport.

VIDEO intervista Vale Rossi Fiumicino 25/10: “Marco non lo dimentico”

A Fiumicino che erano le sei appena passate. Dalla Malesia, Valentino Rossi ci è tornato con la salma di Marco Simoncelli, Kate, papà Paolo e buona parte dei componenti della Honda Gresini. Il ricordo di un Dottore vestito di nero, con cappellino scuro in testa, è sommesso e partecipato. Poche le parole pronunciate ai giornalisti che erano in attesa all’aeroporto. Immagini nitide, risente un po’ nell’audio ma:

“Io – ha detto Vale – Marco non lo dimenticherò mai”.

E poi. Ha detto Vale.

“Io e Marco, sempre insieme su qualunque cosa avesse un motore”.

Le immagini:

Vale a Fiumicino: “Io e Sic, in giro con ogni cosa a motore”

Le parole di Valentino Rossi. Le prime parole che escono dalla bocca del Dottore dopo la tragedia della morte di Marco Simoncelli, Vale le pronuncia a Fiumicino. Non appena l’aereo – tratta Kuala Lumpur, Roma – atterra all’aeroporto romano:

“A Marco mi legano tantissimi ricordi, stavamo insieme quasi tutti i giorni. Ci allenavamo insieme in palestra e andavamo sempre a girare con tutto ciò che era a motore, questi sono i ricordi più belli che ho”.

Il pilota Ducati ha viaggiato con i componenti della famiglia Simoncelli: il padre, il fratello e la fidanzata Kate oltre a numerosi componenti dell’entuorage Honda Gresini.

Io me lo ricordo così…Misano 2011, gran bagarre

Vale su Sic.
E per Marco Simoncelli, Valentino Rossi sceglie di riprendere una foto. Una foto con cui provare a dire tutto. Misano, 2011. 4 settembre, tredicesimo impegno stagionale di MotoGP. La classifica finale, nell’occasione, recitava così.

————> 04 – Marco Simoncelli – San Carlo Honda Gresini – Honda RC212V

Ma era stata lotta. Costante. E Sic. Sic il solito guerriero che prime di tirarsi indietro. Niente. Il “prima di tirarsi indietro” per Sic non esisteva. E in quell’occasione – primo Lorenzo, secondo Pedrosa, terzo Stoner – Sic e Vale hanno battagliato in continuazione. Sorpassi e controsorpassi, curve strette e curve larghe, traiettorie impeccabili ed errori. Poi. Poi Sic è andato (finirà quarto), Vale non ne aveva più. Settimo al traguardo. Ma quel duello. Quel duello è l’immagine che il Dottore ha voluto condividere col mondo. Via twitter.

“Io me lo ricordo così…Misano 2011, gran bagarre”.

Il post fa seguito a quello nel quale Rossi, dopo l’incidente e il decesso di Simoncelli, aveva dichiarato di aver perso “un fratello minore”

 

Nel dramma di SuperSic, Vale non crollare

Perché quel silenzio è il comunicato più significativo del giorno.

Il dramma di Marco Simoncelli diventa la tragedia di chi lo sta piangendo – e continuerà a piangerlo – in migliaia di maniere.

Il mondo intero ha speso istanti e gesti per ricordare SuperSic.

Abbiamo voluto e scelto di riportare solo le dichiarazioni di chi vive quotidianamente il mondo dei motori. Colleghi e avversari, compagni di lavoro e amici del paddock.

Avessimo dovuto riportare la vicinanza di tutti, ci sarebbe una lacrima per ciascuna palpebra. Di milioni e milioni di persone che lo hanno conosciuto nella maniera più consona. I tifosi di Marco sono infinitamente numerosi da sempre anche perchè Simoncelli – lo hanno ribadito tutti – era così. Lui rideva, tu ridevi.

Lui vinceva, tu ridevi. Lui perdeva. Riusciva a sorridere. E tu ridevi.

Così di pancia. Immediato. Spontaneo anche nella maniera di riflettere prima di agire. E poi. Poi.

Così di pancia quando istintivamente prendeva e andava. Che ti rimaneva solo di provare a stargli dietro. In pista, davanti alla tivvù. Forse, forse che sì. Nella vita.

SuperSic vissuto da uno che gli faceva il tifo èroba che lo sapevi già. Mettegli una moto come quella di quelli là, di quelli che vincono i mondiali e allora sì. Allora sì che avrebbe dato la paga. E ora.

“Valentino non si ritira”

Le voci si rincorrono a ritmo incessante e sono la direta conseguenza dell’incidente avvenuto in Malesia che è costato la vita a Marco Simoncelli. Valentino Rossi, coinvolto nella circostanza sfortunatissima, sarebbe a tal punto toccato da meditare il ritiro dalle corse.

E un pensiero che si insinua con naturalezza disarmante: che Valentino non regga il dramma. Che possa arrivare a restarne coinvolto fino a decidere di non correre più. Lo ha ribadito Nico Cereghini, profondo conoscitore del circus a due ruote: l’eventualità non è da escludere.

Cereghini: “Per Simoncelli, Rossi potrebbe smettere di correre”

E’ una conclusione cui – di riffa o di raffa – si arriva con lineare consequenzialità. Anche perché le immagini di Valentino Rossi sconvolto per la morte di Marco Simoncelli – per come è morto Marco Simoncelli – non le abbiamo dimenticate.

E’ pensiero ricorrente, tuttavia, anche nella mente di Nico Cereghini, opinionista tivvu ed ex pilota di due ruote:

“Rossi è comprensibilmente sconvolto, lui e Marco erano molto legati, si allenavano insieme da tanti anni. Questa tragedia potrebbe diventare uno choc tanto grande che Vale potrebbe poi anche pensare di smettere. Queste sono cose che scavano”.

Vale Rossi e Colin Edwards: la sorte maledetta si accanisce contro i due che – beffa nel danno – rischiano davvero di non riprendersi tanto facilmente:

MotoGP Malesia: Pedrosa pole, Honda pigliatutto

MotoGP in Malesia con i verdetti già definiti: il camèpione del mondo esiste già e Casey Stoner, dopo la conquista dell’iridato, è sembrato intenzionato a cedere il passo ai compagni di scuderia per favorirne un finale di spessore. In tale scenario, si insinua la punta della moto di Dani Pedrosa che, in sella alla sua Honda, ha rifilato agli avversari distacchi significativi e ha strappato la pole position.

Lo spagnolo ha chiuso con il miglior tempo di 2.01.462. Per Stoner (Honda), seconda piazza con distacco di 29 millesimi: la sensazione è che l’australiano non abbia tirato al massimo. Non fosse stato già campione, la pole sarebbe stata sua. Terzo posto per Andrea Docvizioso (Honda), con il tempo di 2.01.666. Segue Colin Edwards che con la sua Yamaha ha dato filo da torcere a Marco Simoncelli (Honda), il quale non è riuscito a fare meglio del texano.

Dr. Rossi, ing. Ducati: i campioni hanno il dovere di non arrendersi

Siamo solo alle libere ma la Ducati rifila l’ennesima figuraccia, di rimando Valentino Rossi si appresta a mettere la faccia su un’altra debacle che pare annunciata. In Malesia non sarà diverso che altrove: più facile – lasciano intuire le prestazioni inanellate dalla Rossa a due ruote – che si tenda al peggioramento piuttosto che al miglioramento. Dice il cronometro dopo le prime libere: il Dottore ha chiuso i primi due collaudi a quasi 2 secondi e mezzo da Pedrosa.

L’elenco delle cose che non vanno è talmente lungo che a tirarlo fuori – ogni giornata che passa – ci vorrebbero sempre minuti in più. La moto, i rapporti di scuderia, l’umore, la mancanza di prospettive, l’approccio sempre più pesante, i dubbi che serpeggiano (strisciano!!) nelle menti degli uni (Ducati) e dell’altro (Rossi), i secondi lasciati per strada. Giro dopo giro.

Già. Cion tutti i secondi che ha perso per starda rispetto agli avversari, Rossi ci metterebbe insieme un quasi gran premio. Tanto basti a capitre come si avvia alla chiusura una stagione dal punto di vista sportivo drammatica e fallimentare. Nessuno l’aspettava così: nè Rossi nè gli uomini in rosso di Borgo Panigale. Ma così è andata.

MotoGp, Rossi verso Sepang: “Lavoriamo per una buona messa a punto”

La Ducati ha lasciato l’Australia lunedì e dopo solo 24 ore di riposo, è tornata al lavoro sulla GP11.1 in vista del GP della Malesia. Sepang è uno dei circuiti più larghi in calendari: in alcuni punti il tracciato arriva a 16 metri di larghezza con l’asfalto che raggiunge temperature molto elevate a causa del clima tropicale. Da quando ha debuttato nella MotoGp, la Ducati vi ha conquistato tre vittorie e un podio, mentre Valentino Rossi vanta sei vittorie e tre podi. «Il circuito di Sepang mi piace molto anche se le condizioni sono sempre estreme dal punto di vista meteo», ha dichiarato Valentino. «In Australia non abbiamo avuto molta fortuna e abbiamo anche faticato più del previsto con la messa a punto della moto quindi qui in Malesia speriamo di fare meglio già da venerdì. In ogni caso potremo anche verificare come ci troveremo rispetto ai test che abbiamo fatto l’inverno scorso. A Sepang avevamo provato molti giorni e sarà interessante comparare le sensazioni rispetto ad allora», ha concluso il pesarese. Intanto però, il team manager della Rossa bolognese, Vittoriano Guareschi, ha illustrato il programma di lavoro sulla moto: in una stagione da dimenticare, si cerca di sfruttare questo tempo in pista per sviluppare la moto del 2012. «In Malesia continueremo a lavorare sulla GP11.1 per la gara e per raccogliere informazioni per il nostro programma di lavoro in ottica 2012. Le condizioni saranno opposte a quelle australiane, molto impegnative da punto di vista fisico sia per i piloti che per il team che in questo finale si stagione stanno lavorando davvero molto e su molti fronti. La Desmosedici che scenderà in pista venerdì è diversa da quella con cui abbiamo provato nei test invernali e ci permetterà di fare dei confronti interessanti per quanto riguarda i dati che raccoglieremo», ha chiuso il capo della Ducati.

MotoGp, la delusione di Valentino Rossi: “Guido al 70%, non mi fido della moto”

La gara australiana di Valentino Rossi si è conclusa al 14° giro, nel mentre effettuava un sorpasso normale a Bautista, con cui stava battagliando per il 5° posto. “È molto difficile, abbiamo problemi, ma in mattinata avevo migliorato il feeling e in gara, grazie anche all’assenza delle Yamaha, pensavo di ottenere un risultato onorevole. Avevo un passo migliore di Hayden e Bautista e sono andato all’attacco per passarli“. Come detto la manovra del sorpasso e la successiva caduta, non sono sembrate così pericolose. “Ho frenato, sono entrato tranquillo nella piega a destra – ha spiegato – forse mezzo metro più stretto, ma lei non vuole fare i sorpassi, ho perso l’anteriore, sono caduto ed è andata pure bene che Bautista non mi abbia centrato“. Una caduta dunque senza senso, un po’ come la stagione davvero inspiegabile vissuta sin qui da Rossi con la Ducati. “Sono entrato alla solita velocità e con il solito angolo di piega, era un sorpassino, non ero impiccato, non ha senso“. Poi, provando fornire qualche motivazione al perché di tanta difficoltà, Vale si stringe nelle spalle: “Io devo guidare al 70 per cento perché non mi fido della moto, e poi anche così cado. Non ce la faccio, il mio stile non si adatta; non è questione di sfortuna, è che ci sono dei problemi che non riusciamo a risolvere“.