Happy birthday Valentino: Rossi tra Yamaha e il sogno di un figlio

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Dopo aver raggiunto obiettivi insperati e importantissimi, Valentino Rossi sta per tagliare il traguardo dei 30 anni, quello in cui viene naturale mettere in fila le prime analisi e valutazioni. Nato il 16 febbraio del 1979, Vale ha concesso un’intervista esclusiva alla Gazzetta dello Sport nel corso della quale ha confessato sogni e desideri, speranze e rimpianti.

“La prima considerazione – dichiara il campione di Tavullia – è che a 30 anni non si è affatto vecchi, anzi. Rispetto a quello che pensavo 10 anni fa, mi sento davvero un ragazzino e so che posso permettermi di sognare ancora un sacco di cose. Tempo ce n’è. Lo dimostra la società: a trent’anni le persone sono ancora in casa da sole o con i genitori e alla famiglia ci si pensa dopo. Il primo bilancio dice proprio questo: dal punto di vista professionale grandi traguardi, dal punto di vista personale mi manca praticamente ancora tutto”.

Il Rossi pensiero è un flusso che spazia a 360°.

“Non c’è mai da mollare o da sentirsi appagati perchè altrimenti si invecchia. Occorre battersi e lottare con impegno e fino alla fine. Mi piace ancora scherzare e ridere ma ora, forse, eviterei di festeggiare con modalità che vanno bene da ragazzo: la bambola gonfiabile in pista, per esempio, non la porterei più”. C’è spazio anche per gli affetti: “”Sono fortunato, ho intorno a me un ambiente sano fatto di genitori, familiari e amici con cui ho un rapporto speciale.

Sono persone che porto sempre con me. Momenti felici nel corso delle gare, certo, ma la cosa per cui ho goduto di più è il fatto di essere andato in Yamaha e aver vinto anche lì. Da cancellare, invece, almeno un paio di cose: il mondiale 2006 perso contro Hayden all’ultima gara e i problemi col fisco. Dell’ultimo episodio, poi, sono davvero dispiaciuto perchè rappresenta una pagina veramente brutta. Pensare agli obiettivi futuri non è facile: so che correrò in moto con la Yamaha per altri 2 anni.

Poi dovrò decidere: se continuare e puntare a battere i record di Agostini (123 vittorie iridate) oppure cambiare e fare qualcos’altro. Non credo la F.1″. Fino al colpo di scena, a quello che non ti aspetti: “In realtà – prosegue Valentino – mi piacerebbe avere dei figli, uno o più figli e se fosse un maschio mi piacerebbe prendesse parte alle corse di moto. Se femmina non credo proprio potrebbe correre, anche perchè le femmine decidono loro quello che vogliono fare”.

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