MotoGp, Rossi soddisfatto dopo i primi test. “Questa moto migliore della 800”

Dopo la prima gioranta di test a Valencia sul circuito del Ricardo Tormo, Valentino Rossi esprime la sua soddisfazione per quanto fatto in pista oggi. “Questa moto si guida meglio della 800, anche se siamo appena all’inizio del nostro lavoro”. L’importante lavoro di raccolta informazioni in vista dei test invernali 2012, é iniziato con una lunga serie di prove di set-up con la sua squadra e la supervisione del direttore tecnico Filippo Preziosi. Queste le sue prime impressioni del Dottore sulla nuova Desmosedici: “Si può dire che il feeling sotto alcuni aspetti è migliorato – si legge in una nota del club di Borgo Panigale – mentre sotto altri molto simile a prima ma è esattamente quello che ci aspettavamo. Sappiamo infatti che stiamo facendo una lavoro di preparazione per la moto che poi useremo nei test del 2012, che saranno molto importanti. Il motore mi sembra vada già piuttosto bene, è veloce, anche se non mi sono mai trovato proprio con gli altri per un paragone diretto. In centro curva invece sono ancora un po’ lento e inoltre dobbiamo cercare di migliorare l’aderenza sul posteriore perché al momento non riusciamo scaricare bene la potenza a terra e quindi a sfruttarla tutta. Però come primo ‘assaggio’ non è male e la cosa davvero importante è che possiamo lavorare più liberamente sulla moto, modificare il bilanciamento, la distribuzione dei pesi, le misure e quello che serve per preparare i prossimi importanti tre mesi di lavoro“.

MotoGp, le Honda 1000cc già volano nei primi test a Valencia. Sesto Valentino Rossi

Nella giornata di oggi sono partiti i primi test della MotoGP sul circuito Ricardo Tormo di Valencia in vista della nuova stagione. Per la prima volta sono scesi in pista tutti insieme i nuovi motori da 1000cc che equipaggeranno le moto della prossima stagione. Le Honda di Dani Pedrosa e Casey Stoner hanno subito ottenuto i tempi migliori di giornata, con lo spagnolo che ha girato in 1’32”186, 136 millesimi più veloce dell’australiano.

E’ sceso in pista per portare avanti il lavoro di sviluppo della RC213V anche il collaudatore Kousuke Akiyoshi, che ha presto il posto del compianto Marco Simoncelli: per lui un 12mo tempo, a circa 4” dagli due altri hondisti. Ben Spies ha proseguito il lavoro sulla Yamaha M1 1000cc provata già a Brno e a Misano ed ha ottenuto il terzo tempo a un secondo da Pedrosa, sesto Valentino Rossi che é sceso in pista con un modello sperimentale della Ducati GP12 dotato di telaio perimetrale in alluminio: il pesarese ha girato con il tempo di 1’33’857, circa 1”6 più lento di Pedrosa.

Bradl su Honda RC212V, promosso in MotoGP?

Domandare è lecito, rispondere è cortesia: il team LCR Honda ha accolto la richiesta avanzata dalla HRC e metterà tra le mani del neo campione della Moto2, Stefan Bradl, una Honda RC212V, ovvero la moto con cui Casey Stoner si è aggiudicato il titolo della MotoGP 2011. Se questo sia il preludio alla promozione nella categoria madre, è presto per dirlo: certo è, tuttavia, che a breve (questione di giorni) la Honda annuncerà chi sarà il pilota che farà da cavaliere alla RC213V.

La giornata di prove sul tracciato valenciano di Ricardo Tormo è il premio con cui il team intende premiare Bradl per l’iridato appena messo in bacheca:

Supersic, in libreria da lunedì 14 novembre

Volume di fotografie, libro di immagini che immortalano Marco Simoncelli e le sensazioni che, provandole in prima persona, il centauro è riuscito a trasmettere. SuperSic è il libro in edicola da lunedì 14 novembre con cui si celebra un tributo doveroso al centauro di Coriano, deceduto a 24 anni nel corso del gran premio malesiano di Sepang.

“Marco sorride – si legge nell’opera – Ancora. Sorride sempre e dovunque. Sorride su ogni foto che si trovi in giro per la stampa e per il web, sorride nella testa di chi lo ricorda“.

MotoGp, Lorenzo salta i test di Valencia. Grande attesa per la Ducati versione “zero”

Come  annunciato nei giorni scorsi, Jorge Lorenzo salterà i test della MotoGP previsti per domani e mercoledì sul circuito Ricardo Torno di Valencia. Lo spagnolo é stato costretto a dare forfait per i non ancora risolti problemi alla mano infortunata a Phillip Island. La nuova Yamaha 1000 del team interno verrà provata così solo da Ben Spies. Con la M1 del team Tech 3, invece, ci sarà il neo acquisto della casa giapponese, il transfugo Honda Andrea Dovizioso. In pista scenderà anche il neo campione della Moto2, Stefan Bradl, che si dieltterà nel provare la Honda del team LCR. Un test richiesto ed ottenuto dalla stessa casa giapponese in vista del possibile salto del tedesco nella classe regina nel Mondiale del 2012. “Tra qualche giorno, insieme ai nostri sponsor e alla Honda, prenderemo una decisione definitiva in merito al pilota che schiereremo nel 2012. Nel frattempo abbiamo accolto con piacere la richiesta della HRC di mettere a disposizione la nostra struttura e le nostre RC212V al neo campione del mondo della Moto2 Stefan Bradl per dargli l’opportunità di provare una MotoGP”, ha dichiarato il team manager Lucio Cecchinello.

Ma l’attesa delgi addetti ai lavori e di molti tifosi italiani é tutta rivolta alla casa Ducati, per la Ducati in versione “zero“, ovveto alla moto che dovrebbe segnare il pronto riscatto della casa italiana dopo l’ultima stagione deludente appena conclusasi. “Quella che inizierà a girare a Valencia – ha detto Filippo Preziosi, dg di Ducati Corse – è la versione zero della moto 2012 che si evolverà per essere definitiva alla prima gara della stagione. Ha il telaio perimetrale in alluminio, una soluzione più duttile per poter testare diverse soluzioni, ad esempio la distribuzione dei pesi. Ma non solo per questo. Il telaio perimetrale è più adatto alle gomme attuali che sono performanti su tutta la gara e che garantiscono il record della pista. Sono diverse da tutte le altre e bisogna adeguarsi e richiedono una ciclistica ad hoc. Poi il motore inserito nel telaio si presta maggiormente a soluzioni diverse. Un telaio perimetrale consente maggiore libertà di posizionamento del motore“.

MotoGp, Hector Barbera nella prossima stagione con il Pramac Racing Team

Hector Barbera nella prossima stagione correrà con il Pramac Racing Team nella classe MotoGP. Il pilota spagnolo, dopo aver corso nelle ultime due stagioni per un’altra scuderia ma sempre in sella ad una moto della scuderia Ducati, continuerà così a lavorare con l’azienda italiana di Borgo Panigale, legandosi al team della Pramac Racing di Paolo Campinoti. “Siamo molto felici di poter annunciare che Hector Barbera correrà con noi per la stagione MotoGP 2012. Confidiamo che la sua esperienza in sella ad una Ducati negli ultimi due anni possa portarlo a fare una stagione ancora migliore con noi. Nell’anno agonistico appena concluso, nonostante un brutto infortunio, ha terminato come terzo miglior pilota Ducati e questo ci fa ben sperare. Ci tengo comunque a ringraziare i nostri piloti 2011, De Puniet e Capirossi, per la stagione vissuta insieme. Auguriamo a loro un futuro ricco di felicità in pista e fuori” ha dichiarato Paolo Campinoti, team principal di Pramac Racing Team. Anche Hector Barbera esprime tutta la sua soddisfazione nel proseguire la sua carriera con la scuderia italiana per il terzo anno consecutivo. “Questo sarà il mio terzo anno in sella alla Ducati e ci tengo a ringraziare il Pramac Racing Team e Paolo Campinoti che mi hanno dato questa opportunità. Nelle ultime due stagioni non ho però conquistato quello che avrei voluto e spero che ora, dopo l’esperienza accumulata, riuscirò a ottenere risultati più importanti” ha dichiarato Barbera. “Sia io che il Pramac Racing abbiamo obiettivi alti. Arrivo da uno dei momenti più duri della mia carriera e ho voglia di riscatto. La Ducati sta lavorando molto, questo è stato un anno difficile ma sono sicuro che con i test di domani e dopo e soprattutto con la sosta invernale, dove avranno tempo di lavorare, riusciranno a portarci una moto molto competitiva per l’inizio della prossima stagione“.

Il paddock chiude. Notte, Gigante Capirex

6 novembre 2011
A Valencia l’ultima gara ufficiale di Loris Capirossi

328 gare. 3 titoli mondiali. 29 vittorie. 99 podi. Il 65 come carta d’identità. Poi – solo per il 6 novembre – il 58 di Marco Simoncelli. MotoGP versione Capirex, pare un connubio messo lì per sempre. Invece, l’altro documento di riconoscimento.

38 anni. 22 di corse. I capelli hanno cambiato colore mentre Loris faceva lo slalom tra le curve. Le rughe sul viso, ormai, odorano di gomma e asfalto. In sella a una due ruote, Loris, ha visto il mondo che gli passava davanti. Tra cambiamenti reali e bluff colossali. L’alternarsi delle stagioni è stato un lineare trapasso di scuderia. Perché le chiappe di Capirex – su Honda, Yamaha, Aprilia, Ducati, Suzuki – sono un’impronta indelebile.

Fosse stato un calciatore, gli avrebbero intimato di imprimere l’orma del piede a Montecarlo. Nei panni dell’attore, avrebbe avuto la sua stella nella Walk of Fame.

Invece, Capirex, ha chiesto poco o nulla di quel che ha dato.
Semmai, ha reso per l’ennesima volta evidente quella incredibile capacità di adattarsi ai tempi, agli eventi, alle situazioni e ai colpi di coda – a volte da buttarci su risate a crepapelle, altre da masticare lacrime amare – e se ha scelto lui quando chiudere ha dovuto riscrivere il come.

Col 58 di Sic. Da amico speciale, da fratello maggiore. L’ultima gara è stata durissima.
A volte la commozione si insinua a issare barriere incredibili tra i resoconti e la voglia di andare oltre. Altre volte, tuttavia, frammenta ostacoli e consente di misurarsi con i propri limiti. Fisici e mentali. Capirex ha disintergrato i primi e superato anche i secondi sebbene Sepang e Valencia lo abbia messo a dura prova. Nel casco, nella tuta, tra le dita.
Simoncelli è una doppia pelle.
Vale ora, vale per sempre. Loris chiude le saracinesche di un paddock stranamente vuoto. In cui il volere e il dovere hanno cozzato tra loro, mettendo più di uno nella condizione di non capire cosa fosse meglio. Correre o non correre.

Stoner: “Simoncelli ha unito la MotoGP”. Rossi: “Il mio tributo, Sic davanti in classifica”. Lorenzo: “Quante volte ho visto quelle immagini”

La stagione 2011 della MotoGP è conclusa. Nell’anno dl ritorno all’iridato di un grande Casey Stoner, che alla prima opportunità ha riportato il titolo in casa Honda Repsol, il contesto della due ruote si è purtoppo fermato di fronte alla tragedia capitata a Marco Simoncelli. Ripartire, dopo Sic e dopo Valencia, non sarà semplice. Tuttavia, si ha la netta sensazione che il primo grosso sconquasso registrato dopo la morte di Simoncelli sia quello di un ritono all’unità. Alla serenità. Lo ammette anche Stoner, a fine corsa, con parole inequivocabili:

“E’ difficile dire qualcosa, non è  il momento più opportuno, ma quanto è accaduto a Marco ha avvicinato tutti noi e questa è una cosa positiva perché ci ha fatto capire che alcune cose non sono importanti e ci ha concentrati su quelle più importanti. Ci ha avvicinati”.

Sulla falsariga anche Jorge Lorenzo, che a Valencia non ha gareggiato:

MotoGP Valencia: la caduta di Valentino – FOTO

IL PADDOCK CHIUDE. NOTTE, CAPIREX.

Avrebbe voluto spaccare il mondo per più di un motivo, inece l’ultima prova di stagione della MotoGP 2011 è coincisa con l’ennesimo ritiro per Valentino Rossi, messo ko a pochi istanti dal via da una caduta di Alvaro Bautista che ha coinvolto – oltre a Valentino – anche l’altro pilota Ducati, Nicky Hayden. Per la scuderia italiana, un epilogo da dimenticare. Per Rossi (e per gli altri centauroi coinvolti) solo spavento e nessuna conseguenza.

Il saluto alle telecamere del Dottore, nell’istante immediatamente successivo al capitombolo, sono di per sè un gesto degno di ciascuno degli intenti non portati a termine dal campione di Tavullia. Tra essi, anche lo speciale ricordo di Marco Simoncelli. La gallery:

Valencia, Dovizioso: “Grazie Honda, ciao Marco”

Parentesi chiusa, ora si volta pagina. Per Andrea Dovizioso il podio (terzo posto) di Valencia coincide con la fine dall’esperienza professionale in sinergia con la Honda Repsol di Casey Stoner e Dani Pedrosa. Per l’italiano, ora, inizia la nuova ed entusiasmante esperienza con il team Tech3 della Yamaha. Valencia, di rimando, diventa contesto nel quale strappare l’ultimo trofeo della stagione e lasciarsi andare in una serie di dichiarazioni che sanno di commiato, saluto e bellissima apertura nei confronti del futuro.

“La mia strategia è stata perfetta, sono contentissimo – racconta Dovi ai microfoni di Mediaset – arrivare all’ultima gara a Valencia e giocarmi la terza posizione con Pedrosa è una cosa difficilissima. Lui era più veloce e l’unico modo per avere la meglio era fare una strategia intelligente. La strategia è stata perfetta, sono contento. Mi dispiace per l’ultima parte di gara perchè erano le mie condizioni ideali, ma era troppo importante il terzo posto”.

La fine di una parentesi viene accolta così:

“Voglio ringraziare la Honda, è una squadra speciale e insieme abbiamo lavorato bene negli ultimi anni”.

Il saluto conclusivo è tutto per Marco Simoncelli:

“Ciao Marco”.

E Dvi va via.

MotoGP Valencia: Stoner pigliatutto, Dovi terzo. Vale giù quasi subito

MotoGP Valencia: il podio

La caduta di Valentino Rossi dopo pochi istanti dal via ha in un tempo meso in archivio una stagione non entusiasmante per il Dottore e per la Ducati e impedito al nove volte campione del mondo di tentare il colpo di coda con dedica a Marco Simoncelli.

A mettere fuori causa Rossi è stato un incidente innescato da Alvaro Bautista che, in sella a Suzuki, ha toccato la ruota posteriore della moto di Andrea Dovizioso il quale è riuscito a rimanere in piedi.

Lo spagnolo, invece, ha poi travolto, oltre a Rossi, anche Randy De Puniet e Nicky Hayden.Per il resto, si è assistito alla passerella di Casey Stoner che , dopo aver conquistato la èpole position, non si è schiodato dlla prima posizione ma ha dovuto battagliare con il texano Ben Spies (Yamaha), bruciato all’ultima curva utile e nel rettilineo finale. Andrea Dovizioso, chiude la sua esperienza con la Honda salendo sul gradino più basso del podio.

Per Stoner si tratta della quarantesima vittoria in carriera, di cui trentatrè in MotoGP. Infine, l’australiano ha eguagliato il record di 16 podi in una sola stagione di Rossi e Jorge Lorenzo.

Valencia, ValeRossi: “Che emozione il giro per Sic”

Una grande emozione. E’ così che Valentino Rossi, intervistato da Mediaset appena prima dell’appuntamento con la gara di Valencia, ha definito l’omaggio di MotoGP, Moto2 e 125cc a Marco Simoncelli. La parata in onore di SuperSic si è consumata in un giro di pista a cui hanno preso parte tutte le moto e tutti i centauri:

“Il giro per Sic è stato emozionante”,

ribadisce il Dottore che sul circuito Ricardo Tormo ha indossato una maglia con il 58 di Simoncelli e portato una bandiera con il numero del suo amico fraterno. Bello, continua ValeRossi, anche vedere

Kevin Schwantz in sella alla Honda di Simoncelli, è stato speciale vedere tutte le moto in pista. È il minimo che potevamo fare”.

FOTO Valencia parata Simoncelli, Kevin Schwants sulla Honda di Sic

La parata ha avuto luogo senza alcun ritardo: omaggio a Marco Simoncelli nel corso della domenica di gare a Valencia con un giro di pista del quale sono state protagoniste tutte le moto e tutti i piloti, indistintamente dalla classe di appartenenza.

Circa 70 moto hanno percorso il circuito Ricardo Tormo per commemorare il centauro italiano deceduto a Sepang. Nella circostanza, a guidare la moto di Sic e è stato l’ex campione del Mondo della 500 del 1993, Kevin Schwants.

Sulle moto degli altri centauri – tutti gli altri – campeggia l’ovale con il 58 di Simoncelli. Sulla torre del circuito è comparsa una gigantografia in verticale con la foto di Simoncelli e la scritta “Ciao Super Sic”.

A chiudere il momento di raccoglimento, l’abbraccio del paddock al team manager di Simoncelli, Fausto Gresini, e i fuochi d’artificio a spezzare un silenzio toccante. Le immagini da Valencia: