Che guaio, mr. Doctor

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I volti degli uomini Ducati parcheggiati ai box nel corso delle qualifiche del GP di Australia. Partiamo da lì e dallo sconforto visibile sul viso di Valentino quando, in quel box, ci ha riportato una motov incapace di lottare anche solo per la sufficienza minima. Altro che sei politico, il nove volte campione del mondo e Ducati proprio non vanno.

E, neanche fosse un’agonia, è sempre peggio. Gran premio dopo gran premio. Il quindicesimo posto e i due secondi rifilati da Casey Stoner a valentino – dalla Honda alla Ducati – sono motivo di forte rassegnazione. Peggio del previsto.

Ancora peggio i quanto fatto nelle libere di ieri, quando Rossi aveva chiuso in tredicesima posizione e già questo era bastato per accrescere frustrazione e rabbia. Dal punto di vista tecnico, problemi – diremmo problemoni – di grip; dal punto di vista fisico, la mano sinistra dolorante del Dottore:

“Ci aspettavamo di andare meglio, come a Motegi due settimane fa, perchè questa è una pista favorevole per la Ducati. Siamo partiti con lo stesso set-up, con solo qualche piccolo aggiustamento della forcella ma le sensazioni non sono state le stesse. Non ho feeling, non riesco a frenare ed entrare forte in curva”.

Rossi ha apportato qualche correttivo alla fase preparatoria in vista delle qualifiche: ancora più antidolorifico per tamponare il male al dito, soluzioni differenti per l’anteriore. Nessuno stravolgimento, solo ritocchi. Ma sono poi le qualifiche a svelare l’amara verità: altro che ritocchi, sarebbe servito uno stravolgimento. Il problema tutto Rossi-Ducati viene solo minimamente scostato dalla buona prova di Nicky Hayden: partiva dal nono tempo delle libere, in qualifica è diventato sesto posto.

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