Jorge Lorenzo, sconfitta su tutti i fronti: “Errore solo mio”

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Non è il primo, crediamo noi non sarà neppure l’ultimo. Il giorno dopo Phillip Island, per Jorge Lorenzo è una dura lotta contro i fantasmi che attraversano la mente. Lo immaginiamo così: in un punto imprecisato compreso tra quattro mura a vedersi passare intorno le immagini di quel che è stato – purtroppo per lui – il disastro d’Australia.

Una pista, peraltro, che lo spagnolo ha sempre detto di apprezzare particolarmente. Un flash con impresso quel semaforo ai nastri di partenza a dargli il via. Poi un altro, quello dell’istante in cui la sua Yamaha si è messa in moto. Poi un altro ancora, all’altezza del rettilineo, dell’ingresso alla curva. Fino al primo dei due fantasmi grossi così.

Gli passa di fianco il posteriore di Nicky Hayden ed è un mal di testa pazzesco. Roba da cervicale. L’allungo, l’urto, il botto. La sabbia, metà ingoiata, metà finita sulla tuta. Corpo steso a terra, orizzontale. Immobile. Lorenzo sta bene, si rialza, si muove. E da lì, inizia il dolore. Quello più intimo, quello che ha sapori di amarezze e rimpianti, frustrazioni e sensi di colpa. Lo stesso con cui convivere diventa difficile, difficilissimo.

Poi, solo in quelle quattro mura, ecco manifestarsi per Lorenzo – il giorno dopo l’avvenuto fattaccio, certo – il più ingombrante dei fantasmi che possa esserci. Quello di Valentino Rossi che sfreccia, che rischia come un matto, che – diavolo d’un Rossi – a cadere non ci pensa quasi mai. E quando gli succede, di finire col sedere all’aria, è nelle occasoni in cui anche Lorenzo vive la stessa sorte.

Che il destino si prenda gioco di Lorenzo, a volte, è capitato anche a noi di pensarlo. Un attimo solo. Giusto il tempo di tornare a credere che, in realtà, ciascuno è artefice della propria ventura, o sventura. Quelle parole pronunciate dopo la gara di Phillip Island fanno compassione:

“È stato completamente un mio errore, non me lo apsettavo da me un simile sbaglio. Ho totalmente calcolato male la distanza dalla linea, Hayden ha frenato in anticipo rispetto a quando mi immaginavo e l’ho toccato. Ho danneggiato il freno anteriore, pensavo di poter recuperare la linea e invece ho perso l’anteriore. Ho una piccola ferita al naso e al mignolo di una mano ma poteva anche andare peggio. Queste sono le corse, il titolo era comunque molto difficile. Ora vediamo che succede nelle prossime due gare”.

La sensazione è che assisteremo a un dramma fino in fondo e che in sella alla Yamaha numero 99 ci finisca il fantasma di Lorenzo. Mentre Valentino Rossi continuerà ad essere quello vero.

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