Aprilia SXV 4.5/5.5, un fulmine a ciel sereno

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apriliaSembra abbia una doppia personalità: velocissima sull’asfalto ma anche sugli sterrati. Subito imposta tra le motard. Guidata con cura da Luca Minutilli nella sua categoria preferita. Un Aprilia così, tra le supermotard, può facilmente sbaragliare la concorrenza. Insomma, ne siamo rimasti folgorati. È fuori dagli schemi, la bella SXV 4.5/5.5, va controcorrente nella ciclistica e nel motore. La SXV utilizza infatti un telaio misto con la parte anteriore a traliccio in acciaio e piastre posteriori in alluminio, che abbraccia il compattissimo bicilindrico a V, l’unico tra le motard e le fuoristrada agonistiche in generale. È un autentico purosangue dalle prestazioni elevatissime, con un suono allo scarico che fa venire i brividi e un’erogazione rabbiosa come nessun’altra. Vietata a chi non è un manico vero: solo chi ha parecchia esperienza sarà in grado di domarla. Mentre per il 2010 le sorelle con i tasselli RXV e MXV si presentano con parecchie modifiche, la SXV in versione 2010 non riserva sorprese: tutto rimane come sulle moto del 2009. Perché cambiare questo concentrato di tecnologia e pregiati materiali ultraleggeri? I carter motore sono realizzati in lega di alluminio e silicio, tutti i coperchi sono in magnesio e le 4 valvole che danno da bere a ciascun cilindro sono in titanio. L’alimentazione è a iniezione con corpi sfarfallati da 38 mm per la 450 e da 40 mm per la 550. Al pilota viene offerta anche la possibilità di scegliere tra due differenti mappature: una full power e una soft utile in caso di strada bagnata e di uso stradale della moto. Maneggevole e precisa in curva, grazie al motore bicilindrico. Le sospensioni sono un po’ morbide per girare in pista, ma si possono regolare. Qualche problema l’abbiamo riscontrato all’inizio. Quando la scintilla deve far partire l’emozione della corse: all’avviamento. Singhiozza e ogni tanto si inceppa, ma una volta presa la mano, tutto torna normale. I prezzi: 9.800 euro per la SXV 450, 10.100 euro per la SXV 550.

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