MotoGp Laguna Seca: Lorenzo sfreccia, Pedrosa stecca e Rossi torna al podio

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Sembrava non ce ne fosse per nessuno: perchè Dani Pedrosa, quando indovina una partenza così non lo riprenderebbe neppure un razzo. E invece: lo spagnolo su Honda cade vittima del più classico degli errori che sono per lui un marchio di fabbrica tanto quanto gli start fulminei. Quindi: poco prima di metà gara, Pedrosa cade e si autoesclude spianando la strada alla regolarità di Jorde Lorenzo, capace di collocare la bandiera del Lorenzo’s land (si veste da astronauta, a fine gara, e piazza il paletto con la scritta che recita proprio così) anche sul circuito statunitense di Laguna Seca. Quello di Casey Stoner su Ducati è un secondo posto che non riescer a entusiasmare, visto che l’australiano non ne aveva così tanto da riprendere Lorenzo ma gli altri ne avevano ancora meno per stargli alla ruota.

Nel novero degli altri, ci finiscono innanzitutto lo stoico Valentino Rossi che – a denti stretti, pugni chiusi – ha superato Andrea Dovizioso (finito quarto) a tre quarti di gara e si è preso un podio che ha meritato tutto (“Mi faceva male ogni muscolo, la prossima volta faremo ancora meglio”, dirà il 46 Yamaha a fine gara). Quinto e sesto i due centauri di casa, Nicky Hayden e Ben Spies. Da registrare la caduta di Marco Simoncelli, scivolato mentre faceva l’elastico con il compagno di squadra Marco Melandri dall’ottava alla nona posizione. Un solo augurio, va a Dovizioso: quello, cioè, di non ripetere la sfilza di quarti posti cui aveva abituato lo scorso anno: il volto più triste, a conti fatti, è il suo (Pedrosa, invece, si accontenti di essere la faccia della sciagura) che ha dilapidato – francamente non ho capito nè il come nè il perchè – un vantaggio di diversi secondi sul Dottore, rientrato in pista con un cambio di ritmo che veniva da chiedergli: “Oh, ma chi cavolo ti ha curato la doppia frattura?“. Già, perchè a vederlo dal divano, ogni sua curva era un mal di schiena, un gonfiore del ginocchio…

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