Chi ne esce bastonato, da Le Mans, è senza alcuna incertezza Valentino Rossi che, oltre ad essere stato costretto al cambio di moto dopo essere partito con le gomme da bagnato – e la pista si stava magicamente asciugando – è incappato in una caduta beffarda proprio nel corso del primo giro con la moto nuova.
A complicare la giornata e l’umore dell’italiano, il fatto che a trionfare sia stato Jorge Lorenzo che, se da un lato rappresenta la stessa scuderia di Rossi, dall’altro lo ha scavalcato nella classifica piloti e rischia di mettere in discussione le gerarchie annunciate della scuderia.
Vince Jorge Lorenzo, primo pilota a bissare un successo (
1 Jorge Lorenzo SPA Fiat Yamaha Team 1.35.247

Da domani si comincia, ma è da tempo che ci si prepara. A cosa, vi starete chiedendo? Ma al quarto Gran Premio della stagione del motomondiale, convenuto con tutti i suoi bolidi i suoi piloti ed i suoi team sul tracciato storico di Le Mans per la sua tappa francese. Se, come spesso ci capita di fare, ci tuffiamo in un pronostico sul week end, non possiamo non andare a fare un salto in casa del team Fiat Yamaha, assoluto monopolizzatore della scena nella stagione 2008. Riflettori puntati quindi su Jorge Lorenzo, le cui quotazioni hanno un valore alto nonostante il giro a vuoto di Jerez, ma soprattutto sul campione in carica Valentino Rossi, nuovo titolare della testa del campionato piloti dopo
Beffa e riscatto in un solo giorno. Parafrasando il jingle della pubblicità di una nota catena di ristorazione, “Succede solo in Superbike”. Già: solo qui può accadere di avere una seconda chance, e giocarsela fino in fondo riuscendo anche – magari – a raddrizzare (perché no? Con un successo) una giornata nata storta. Tale doveva essere sembrata, almeno dopo gara-1, la domenica a Ben Spies: fuga solitaria verso la quinta vittoria stagionale, dopo una cavalcata perfetta ed indisturbata almeno fino all’ultima, famigerata, curva: la Parabolica. Parabolica di cui Spies è rimasto vittima, in quanto proprio mentre il giovane texano la disegnava assaporando il gusto del successo, ecco che il motore della sua Yamaha YZF-R1 si è ammutolito, lasciandolo a piedi a pochi metri dalla bandiera a scacchi.
Grande vecchio? Macché. Forse sarà tale solo per qualcuno, nello specifico per qualcuno che corre su quattro ruote; ma per la grande famiglia della Superbike, il campionato del Mondo delle derivate di serie, il circuito di Monza è ancora giovanissimo: il Gran Premio che si svolgerà domenica sui 5.793 km del tracciato brianzolo, infatti, sarà “solo” il 18esimo, ovvero quello della maggiore età. Vero è anche che aver ospitato un numero tale di edizioni fa già di Monza una location “storica” della Superbike, nata nel vicino 1988. Era infatti il 1990 quando si disputò la prima edizione del Gran Premio d’Italia nell’Autodromo Nazionale.
Il campionato mondiale Superbike approda a Monza per la quinta prova (su un totale di 14) della stagione evidenziando già alcune certezze, sebbene di certezze forse sarebbe meglio non parlare perché siamo solo a maggio e – ora di ottobre – c’è tutto il tempo per stravolgere i pronostici. Le certezze, in realtà, sono solo due. Ma sono tanto evidenti da rappresentare una seria ipoteca sul proseguimento della stagione. La prima è lampante se soltanto ci soffermiamo a leggere la classifica del mondiale piloti: domina saldamente il giapponese Noriyuki Haga su Ducati, con buon pace dei rivali già distanti almeno 60 punti.
Ci sono momenti che fanno bene allo sport, e certo la conferenza stampa del dopo gara di Jerez è stato uno di questi. Valentino Rossi ha vinto, cavalcando da solo verso il traguardo dopo aver inesorabilmente raggiunto e messo dietro i propri avversari? Ebbene, questi si congratulano con lui, capace di una superiorità imbarazzante, e si accontentano del piazzamento invece che cercare qualche scusa buona solo per scaricare altrove le responsabilità. La festa del podio è emblematica di tutto questo stato di cose, con sorrisi e pacche sulle spalle a riconoscere il piacere di aver duellato, rinnovando la sfida per la prossima volta. Daniel Pedrosa e Casey Stoner sono soddisfatti del risultato ottenuto dall’ultimo week-end.
Terza gara stagionale e terzo vincitore per il mondiale MotoGP, finalmente tornato alla sua “culla” europea dopo aver assaggiato l’asfalto (e le annesse difficoltà climatiche) di Qatar e Giappone. A mettere a segno l’acuto sul circuito di Jerez, ci vien da aggiungere finalmente, è stato oggi Valentino Rossi, campione del mondo in carica alla ricerca della nona perla in carriera. Il pilota di Tavullia ha portato a termine una cavalcata trionfale senza mai essere impensierito da altri possibili protagonisti, oggi tutti troppo inferiori al binomio Rossi-Yamaha per far pensare che la corsa potesse avere un epilogo differente. E dire che Valentino, al solito, non era partito con la rapidità che ci si attenderebbe da cotanto pilota…
Sessione di qualifiche condizionata dal vento teso, a soffiare forte e per lunghi tratti sul tracciato fino a condizionare le qualifiche del MotoGP. Quest’anno sembra davvero che il meteo voglia anch’egli dire la propria, specie se consideriamo che veniamo da una gara spostata al lunedì per pioggia (Losail) e da un’altra con qualifiche annullate (Motegi). Il vento, però, sembra non aver inficiato le prestazioni del pilota del momento, lo spagnolo del team Fiat-Yamaha Jorge Lorenzo. Il “padrone” di casa, invece che fare gli onori come sarebbe buona norma comportamentale, ha staccato due tornate spaventose conquistando la pole position con un tempo inferiore al muro del 1’39”, assolutamente inavvicinabile per tutta la concorrenza.
Che sia circostanza o frutto di una consapevolezza maturata a freddo non è dato a sapere; quel che è certo, è che i tre alfieri del MotoGP saliti sul podio di Motegi paiono (oggi) tutti molto soddisfatti del risultato ottenuto, ciascuno per un suo – condivisibile – motivo. A cominciare dal vincitore, lo spagnolo del team Fiat-Yamaha Jorge Lorenzo: “Sono contento. È stata una vittoria costruita pensando alle cose fatte male in Qatar”. Come ad avallare il vecchio adagio che vuole che sbagliando si impari. Lorenzo ha poi proseguito: “Non mi aspettavo di vincere. In Qatar ero finito molto lontano da Stoner, lui e Valentino sono molto forti con le Bridgestone, io mi ci sto ancora abituando”.