Hopkins trova un manubrio in Superbike con Honda-Stiggy. Rolfo a rischio?

C’è voluto (molto) più tempo di quanto ne era stato previsto inizialmente, ma alla fine tutti i tasselli dell’intricato puzzle che va sotto il nome “piloti MotoGP e Superbike” sembrano aver trovato il loro posto. E’ infatti di questi giorni la notizia che vuole John Hopkins, appiedato dalla Kawasaki (la quale ha salvato il solo Marco Melandri affidandogli il manubrio della Hayate Racing), aver trovato “asilo” in Superbike, per l’esattezza nel team Honda – Stiggy. Il 26enne statunitense tornerà in pista già il prossimo 5 di aprile a Valencia, pronto per disputare il terzo GP della stagione nel mondiale delle derivate di serie.

Dicevamo di un puzzle che “sembra” essere stato ricomposto. Già, perché il dubbio continua ad essere legittimo: Hopkins, infatti, passa in SBK e su questo non ci sono dubbi; resta invece da stabilire se gareggerà in qualità di terzo pilota Stiggy (quindi con una terza moto in griglia), oppure come sostituto dell’italiano Roberto Rolfo, che i beninformati danno da tempo vicino al “taglio”. Nel frattempo, “Hopper” ha già definito il proprio calendario di avvicinamento: nel corso della settimana entrante, infatti, il pilota – neofita della Superbike – proverà la sua nuova moto (una CBR100RR) sul circuito iberico di Almeria nel corso di una seduta “privata”. Di lì il trasferimento a Valencia per il debutto.

La notizia giunge inattesa, in quanto Hopkins si era “imposto” (pare imbeccato dai propri legali) il silenzio sulla vicenda Kawasaki, intendendo citare in giudizio il marchio giapponese per mancato rispetto degli accordi sottoscritti. E invece ecco giungere la scialuppa di salvataggio incarnata da Johan Stigefelt, ex pilota del Motomondiale che quest’anno ha fatto il grande salto in SBK con una sua squadra dopo alcune stagioni in Supersort. “Non vedo l’ora di tornare a correre”, ha dichiarato finalmente, ponendo fine all’esilio che si era auto-imposto, Hopkins. E noi non vediamo l’ora di ritrovarlo in sella.