Beffa e riscatto in un solo giorno. Parafrasando il jingle della pubblicità di una nota catena di ristorazione, “Succede solo in Superbike”. Già: solo qui può accadere di avere una seconda chance, e giocarsela fino in fondo riuscendo anche – magari – a raddrizzare (perché no? Con un successo) una giornata nata storta. Tale doveva essere sembrata, almeno dopo gara-1, la domenica a Ben Spies: fuga solitaria verso la quinta vittoria stagionale, dopo una cavalcata perfetta ed indisturbata almeno fino all’ultima, famigerata, curva: la Parabolica. Parabolica di cui Spies è rimasto vittima, in quanto proprio mentre il giovane texano la disegnava assaporando il gusto del successo, ecco che il motore della sua Yamaha YZF-R1 si è ammutolito, lasciandolo a piedi a pochi metri dalla bandiera a scacchi.
A questo punto, a giocarsi il gradino più alto del podio sono rimasti i ducatisti Haga (già titolare della leadership nella classifica piloti) e Fabrizio: l’italiano l’ha spuntata sul giapponese, aggiudicandosi il diritto di stappare lo champagne. Al terzo posto Max Biaggi, penalizzato però poi di 20” dalla direzione corsa per taglio di chicane: terzo gradino del podio assegnato quindi a Ryuichi Kiyonari. Pessime notizie per il tedesco del team Suzuki Max Neukirchner, che si è fratturato un femore cadendo nel giro iniziale.
Ma, dicevamo, gara-2 era lì pronta ad offrire un meritato riscatto. Spies non si è lasciato sfuggire l’occasione, ripetendo il copione della prima prova salvo evitare di incorrere nell’ammutinamento della sua Yamaha ad una sola curva dal termine. Il quinto successo stagionale, solo assaporato poche ora prima, è giunto meritato. Con tanto di ciliegina sulla torta… Già, perché la stessa Parabolica che fu fatale al texano solo poche ore prima, in gara-2 ha riequilibrato le sorti del duello iridato portando uno stralunato uccello a cozzare contro la Ducati di Haga, mettendolo fuori causa.
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