MotoGP: il ginocchio non dà pace, Pedrosa si gioca il debutto?

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pedrosa-clinicaTu chiamale, se vuoi, “stranezze”. Apriamo parafrasando quella che forse è stata la più bella canzone prodotta dal duo Battisti-Mogol, per provare ad interpretare il percorso diagnostico dell’infortunio patito dal pilota del team Honda HRC Daniel Pedrosa, vittima di un violento high-side nel corso della seconda giornata di test ufficiali, disputati dai centauri MotoGP sulla pista di Losail, in Qatar. Avevamo esordito anche noi, sulla scorta di quanto trapelava dalla Clinica Mobile, parlando di “contusioni senza fratture”; a quanto pare, però, le fratture c’erano, se è vero che lo spagnolo è volato in Patria a farsi innestare una vite in titanio all’inserzione del polso.

Scopriamo invece ora, che il problema fisico più rilevante patito da “Camomillo” è altrove. Per la precisione al ginocchio (comunque già operato anch’esso), vittima di un’abrasione tanto rilevante da costringere i chirurghi della clinica universitaria Dexeus di Barcellona ad intervenire con una tecnica di “rivascolarizzazione” della parte infortunata. A confermare la tesi è stato lo stesso pilota, nel corso della conferenza stampa contestuale alle sue dimissioni post-degenza: “So che all’inizio sarà dura soprattutto per il ginocchio, mentre per il polso credo che non ci saranno problemi” ha dichiarato un Pedrosa parso scoraggiato dalla serie di inconvenienti occorsigli durante l’inverno.

Confermata l’ipotesi delle tre settimane di stop assoluto, più una quarta necessaria per la riabilitazione, resta a rischio la partecipazione del pilota alla prima gara stagionale, che si correrà proprio in Qatar il prossimo 12 aprile: “Voglio essere pronto per l’esordio – ha concluso Pedrosa – , anche se so che sarà dura. Bisognerà vedere in che condizioni potrò presentarmi…”. Poco spazio alla fiducia, quindi, lasciata alle parole del dottore che ha seguito l’intervento: Xavier Mir. “L’infortunio al ginocchio è più complicato di quanto si pensasse all’inizio, ma tutto sta andando per il meglio. Sappiamo poi che in molti casi i tempi di recupero per gli sportivi possono essere più corti”. Ad Andrea Dovizioso il compito di testare le novità della RC212V nei test di Jerez, cui Pedrosa non potrà sicuramente prendere parte.

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