Jorge Lorenzo sicuro: “Valgo più della Yamaha”, Dani Pedrosa si accontenta del terzo posto

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Rischia di diventare vittima indiziata dell’attuale stagione di MotoGp: Jorge Lorenzo, infatti, pare trascinarsi lo shock del magistrale sorpasso riuscito a Valentino Rossi sul circuito di Catalunya e da allora non riesce più a reggere il confronto psicologico con l’avversario nonchè compagno di squadra della Yamaha.

Un altro secondo posto e l’ennesimo sorpasso fatale a poche curve dalla bandiera a scacchi. Nessun segno di ripresa, nessun tentativo di rivalsa ma la sensazione, sempre più forte, che lo spagnolo abbia ceduto sotto il piano mentale.

“Forse ho sbagliato la strategia, dovevo passare prima Valentino e sorprenderlo in questo modo. Invece lui poi ha fatto il massimo ed è stato per me impossibile ripassarlo, non ha commesso errori e la moto andava che era una meraviglia. Non voglo nascondermi dietro al buon secondo posto e sia chiaro che non sono molto contento. Non mi resta altro, tuttavia, che prendere quello che è arrivato di buono e cercare di fare meglio in futuro: siamo finiti sul podio un’altra volta ed è importante per noi. Oggi, se avessi attaccato un po’ prima, sarei potuto andare via: questo è il rimpianto che ho e col senno di poi avrei adottato una tattica differente. Rispetto al mio futuro, se con Yamaha o con Honda, non lo so: dobbiamo aspettare un po’ di tempo. Io penso di essere un pilota che in futuro può battere Valentino, adesso sto lottando con lui e il mio valore è più alto rispetto a quello che mi offre la Yamaha”.

Non pienamente aggradato ma non per questo deluso è l’altro spagnolo in gioco per il titolo del Mondo, Daniel Pedrosa: per lui un podio che non cambia molto la classifica.

“È stata una gara molto difficile, ho cominciato bene, ero lì davanti. Poi c’è stata una scivolata davanti e quasi cadevo a terra, quindi il problema della gomma e ho rallentato. Dopo la gomma ha cominciato ad andare meglio e ho spinto ancora fino a superare Stoner, poi si è ripresentato il problema della gomma che è stato un po’ difficile da controllare, ma al mio compagno di squadra è andata anche peggio”.

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