
A giudicare dai responsi cronometrici evidenziati dai test di Jerez, gli ultimi “ufficiali” prima dell’avvio del motomondiale, pare che anche per questa stagione i piloti della 250 si debbano rassegnare: sarà, ancora una volta (la seconda consecutiva), Marco Simoncelli show. “SuperSic”, nome d’arte tanto simpatico quanto imbarazzante per uno che è riuscito a diventare campione del mondo, ha infatti dominato la giornata conclusiva di prove disputate sul circuito spagnolo, facendo registrare un 1’42”477 che ha sbriciolato il record del tracciato – quasi 4 decimi più “alto” – detenuto fin dal lontano 2005 da Daniel Perdosa. Quattro anni, per le moto, corrispondono ad un’Era geologica: Simoncelli, in piccolo, ha riscritto la Storia.
Come ormai andiamo sentendo (e dicendo) da qualche mese, c’è crisi! Se ne sono accorti tutti, anche i più distratti: case che fuggono dal motomondiale; sponsor in difficoltà, ingaggi ridimensionati e reparti corse ridotti al lumicino; aziende storiche (Guzzi e – nientemeno che – Harley Davidson) che rischiano la chiusura, ma già stanno scontando un certo ridimensionamento. Ma ci sono industrie che, anche in tempo di crisi, non risentono particolarmente delle conseguenze della contrazione dei consumi: sarà che la gente non ha voglia di pensare alle cose brutte, sarà che è meglio distrarsi, “Sarà quel che sarà” come cantavano i Ricchi e Poveri, ma il sesso (passateci il doppio-senso) “tira” sempre.
L’esordio s’avvicina, e per i piloti che affolleranno la griglia di partenza del prossimo motomondiale è arrivato ormai il momento dell’ultima sessione ufficiale di test prima del debutto, che – ricordiamo – andrà in scena a Losail il prossimo 12 aprile. Prima di raggiungere il deserto del Qatar, 125 e 250 si sono ritrovate a Jerez (in attesa dell’arrivo, previsto per i prossimi giorni, dei 18 “big” della MotoGP) ad affinare l’affiatamento pilota-mezzo; un evento non banale, se si considera che per molti questo è stato il primo test “vero”, nonostante il calendario ci dica che siamo già a fine marzo.
A chi pensa che le due ruote siano in crisi, e che la passione degli italiani per il rombo dei “quattrotempi” sia scemata in conseguenza delle difficoltà in cui si dibatte, al pari di altre, la nostra economia, dal World Circuit di Misano Adriatico giungerà – nel week-end che comincerà il prossimo venerdì 27 e si concluderà domenica 29 marzo – una risposta forse inattesa, ma convincente. Cinquanta piloti, molti giovanissimi (e fra questi anche diversi esordienti) si affronteranno infatti sul tracciato romagnolo per contendersi la prima prova delle sei in calendario valida per l’assegnazione della Coppa Italia 125 Sport.
La crisi che sta attanagliando le economie mondiali dallo scorso ottobre, è sfrontata: non guarda in faccia a nessuno; che tu sia un piccolo risparmiatore, un imprenditore o una banca, rischi comunque di finire “a gambe all’aria”, specie se non sei stato troppo avveduto negli ultimi tempi. A darci una misura delle difficoltà, e di quanto esse siano diffuse, giunge la notizia del ridimensionamento alle viste per un mito delle due ruote, anzi “il” mito per antonomasia: stiamo parlando, purtroppo, di Harley Davidson. La moto che è stata all’origine del successo del film Easy Rider, e – spostando lo sguardo verso una dimensione più provinciale – ha dato il nome agli 883, versa infatti in drammatiche difficoltà.
“Anche a scuola non è mai stato facile, ma ho fatto i compiti delle vacanze e penso di poter arrivare a prendere Nove”. Anzi, a prendermi il Nove, come il numero di titoli mondiali che Valentino Rossi si sarebbe aggiudicato nella sua carriera se riuscisse a vincere anche il campionato 2009 (anche qui un altro nove: sarà destino?) del MotoGP. A parlare è stato proprio “The Doctor”, tabella gialla numero 46 del team Fiat Yamaha, intervistato da un giornalista (e suo amico) d’eccezione come Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti o semplicemente Lorenzo come ama farsi chiamare da qualche tempo, dopo aver acquisito una spiccata maturità musicale.
Il portafogli ha ragioni spesso inconciliabili con quelle del cuore. E’ così che a volte, specie in periodi di crisi economica tanto profonda come è questo, prende il sopravvento l’esigenza di “tagliare” in quei settori che producono costi piuttosto che ricavi, anche se a farne le spese sono poi la Storia, il sentimento e – più prosaicamente – i dipendenti di un’azienda. Moto Guzzi, storico marchio di Mandello del Lario (LC) sul mercato da quasi novant’anni (essendo stato fondato nel 1921), nonostante le
C’è voluto (molto) più tempo di quanto ne era stato previsto inizialmente, ma alla fine tutti i tasselli dell’intricato puzzle che va sotto il nome “piloti MotoGP e Superbike” sembrano aver trovato il loro posto. E’ infatti di questi giorni la notizia che vuole John Hopkins, appiedato dalla Kawasaki (la quale ha salvato il solo Marco Melandri affidandogli il manubrio della Hayate Racing), aver trovato “asilo” in Superbike, per l’esattezza nel team Honda – Stiggy. Il 26enne statunitense tornerà in pista già il prossimo 5 di aprile a Valencia, pronto per disputare il terzo GP della stagione nel mondiale delle derivate di serie.

Sapevamo, delle moto, che possono essere comode o belle; quello che ancora nessuno ci aveva spiegato era che le due ruote possono essere sia comode che belle. Penso al “cinquantino” e mi convinco che abbia un suo fascino, comunque mai tanto evidente quanto lo sono la sua comodità e maneggevolezza; penso alle sportive, e rimango basito dalle prestazioni. Salvo chiedermi: “Ma non mi verrà il mal di schiena? Sembra di stare su un trespolo…”. Ebbene, Honda ha la soluzione adatta per le esigenze di chi cerca comodità e design: è SW-T400, l’unico scooter bicilindrico della sua categoria.