
Torniamo in casa della compagnia italiana più apprezzata dai centauri per illustrare le caratteristiche tecniche di una moto che ha poco da invidiare: la RSV 1000 R Factory. A parlare sono i numeri, e quelli relativi all’esemplare Aprilia non lasciano adito a dubbi: prima in velocità di percorrenza in dieci curve su dodici e prima in velocità massima alla staccata in sei rettilinei su dodici, Aprilia RSV 1000 R Factory porta con sè la vittoria incredibile nel corso della finale del Master Bike di due anni fa: grandissima sicurezza in frenata, gradualità, velocità e precisione nella discesa in piega, ottimo feeling con il posteriore in accelerazione e, particolare non trascurabile, una rapportatura finale perfettamente accordata con le esigenze della pista.
Non roba da poco: il Master Bike è una prova che in modo scientifico sancisce la sportiva più efficace in pista e l’unica non giapponese ad aggiudicarsi il premio è stata proprio la RSV 1000 R Factory. Partendo da lì, seppure fosse difficile, il gruppo “Due ruote” ha apportato alcune migliorie che garantiscono al modello una ancora maggiore efficienza.


Nel mondo dell’informazione, specie in quello dell’informazione sportiva, ci sono voci e voci: le prime sono semplici illazioni, spesso prive di fondamento e lasciate alla fantasia del creatore; le ultime si riferiscono invece a quei “rumors” che circolano nell’ambiente, tra gli esperti, e non trovano smentite “pronte”, immediate, da nessuna delle arti in causa. Ebbene, alcuni giorni addietro vi avevamo riferito di voci di questo tipo, relative al GP ungherese diLake Balaton: crisi economica, scarsità di fondi, ritardi nei lavori furono le parole chiave del nostro articolo. Ora, rispetto a quelle voci cominciano ad arrivare le prime conferme: c’è una richiesta di rinvio al 2010.
Ad un mese esatto dal “semaforo verde” che a Losail (Qatar) vedrà scheggiare fuori dalle piazzole di partenza le 18 moto che si contenderanno il mondiale MotoGP, i piloti della “classe regina” proseguono la propria marcia di avvicinamento, cercando di affinare quei dettagli “deboli” emersi nel corso delle sessioni di test invernali. Le prime indicazioni sono per un duello (sarebbe la terza volta in tre stagioni) tra il campione in carica, Valentino Rossi, e il suo vice nonché ex titolare uscente, l’australiano Casey Stoner. Dietro di loro, gran bagarre con qualche favorito (Jorge Lorenzo su Yamaha e Loris Capirossi) e tanti comprimari a contendersi sporadicamente la scena.
Tu chiamale, se vuoi, “stranezze”. Apriamo parafrasando quella che forse è stata la più bella canzone prodotta dal duo Battisti-Mogol, per provare ad interpretare il percorso diagnostico dell’infortunio patito dal pilota del team Honda HRC Daniel Pedrosa, vittima di un violento high-side nel corso della
Esser considerati dei “veterani” già a 26 anni, eppure riuscire a ritrovare l’entusiasmo di quel ragazzino che esordì (ormai un decennio addietro) in sella ad una Honda nel caldo agosto di un lontano GP di Repubblica Ceca; è questa la sfida che Marco Melandri intende affrontare nel 2009, ed oggi possiamo affermarlo con certezza dacché è finalmente giunta l’ufficialità della firma a suffragare le intenzioni: “Macio” correrà il prossimo mondiale (che scatta, giova ricordarlo, il prossimo 12 aprile con la notturna del Qatar) con la livrea del team Hayate, del quale sarà unico portacolori sulla griglia di partenza.
Se seguite l’informazione, specie in questi ultimi tempi, vi sarete accorti che le due parole utilizzate più di frequente sono “crisi” e “tagli”. Una tiene dietro all’altra, come sua conseguenza, e purtroppo non è raro vedere i suddetti vocaboli associati al nostro amato mondo dei motori. Se il settore auto è in crisi nera, i marchi delle due ruote non se la passano certo meglio: le perdite (o, quantomeno, la contrazione delle entrate) sono ancora limitate, ma si fanno sentire. La “spia” di queste difficoltà si può poi facilmente individuare nella vetrina più prestigiosa: le competizioni sportive.
“Vai piano, ché è pericoloso”. Oppure: “Stai attento, ché a poggiare su due ruote sole è un attimo finire in terra”. Quante volte le vostre anziane nonne, oppure l’ormai leggendario cuore di mamma, vi avranno ripetuto queste raccomandazioni con l’intento di tenere a bada (con quali esiti?) la vostra irrefrenabile voglia di velocità. “La moto è pericolosa”, e poi “Quando si cade ci si fa male molto più di quanto sia possibile farsene stando comodamente seduti al volante di un’automobile” e così via, sono frasi usate molto spesso, e non certo a sproposito. Quello che però le vostre nonne, o madri, non sapevano, era che guidare una motocicletta sembra possa fare molto bene al cervello.
Verso il sempre più imminente centenario con rinnovata fiducia: Benelli, storica azienda motociclistica pesarese nata nel 1911 per volontà della signora Teresa e dei suoi sei figli maschi (Giuseppe, Giovanni, Francesco, Filippo, Domenico ed Antonio), può oggi guardare al futuro un poco più serenamente rispetto a quanto non fosse possibile anche solo una settimana fa. Il gruppo cinese QJ Qianjiang Group, proprietario del marchio, ha infatti garantito ai manager marchigiani in missione a Shanghai che la “casa madre” non intende disimpegnarsi, anche nonostante la crisi che sta investendo le economie mondiali di riferimento.
E’ decisamente più grave di quanto ipotizzato inizialmente l’entità dell’infortunio patito dal giovane centauro spagnolo Daniel Pedrosa nel corso della seconda giornata di test ufficiali MotoGP, andati in scena tra domenica (quando solo pochi piloti scesero in pista a causa della pioggia) e martedì scorsi sul circuito di Losail, lo stesso che sarà teatro il prossimo 12 aprile della gara d’esordio del mondiale 2009. “Camomillo” (questo il soprannome del due volte campione del mondo nella categoria 250), è rimasto vittima lunedì scorso di un violento high-side: inizialmente furono escluse fratture, evidenziate poi dagli accertamenti strumentali del giorno successivo.
Mentre accanto alla casella “Balatonring Ungheria, 20 settembre 2009” persiste un grosso punto di domanda, reso ancor più evidente – e preoccupante – dagli effetti della crisi economica e dalle difficoltà che essa ha comportato per quelle imprese che avevano ottenuto l’appalto di costruzione del circuito magiaro, il motomondiale non smette di guardare ad Est. Anzi, per mezzo del manager di Dorna, Carmelo Ezpeleta, il circus delle due ruote ha siglato un importante accordo di collaborazione che prevede lo “sbarco” del mondiale MotoGP in Bulgaria a partire dal 2012.