Lo spagnolo Joan Liordella Prat ha vinto il prologo del Rally di Sardegna bike, la corsa a tappe che ha preso il via domenica 7 giugno ad Arzana in provincia dell’Ogliastra, la provincia che ospiterà tutte le cinque tappe del rally fuoristrada.
Il prologo si è disputato in due manche. Il campione spagnolo dato per favorito per la vittoria finale ha preceduto Sandra Klomp, la supercampionessa, altra favorita per la vittoria finale. Bene il sardo Vittorio Serra, anche lui tra i favoriti.
“La corsa in mountain bike è una specialità difficile, faticosa ma entusiasmante, soprattutto per chi ama l’avventura e la natura. La gara premette si ammirare veramente natura e paesaggi senza inquinare. – ha detto al prologo Gian Domenico Nieddu presidente dell’MC Sardegna che organizza la manifestazione – Soprattutto è uno sport che fa conoscere le “zone interne” due parole di cui in Sardegna ci siamo sempre riempiti la bocca senza però fatti concreti ed una politica turistica che ne valorizzi le ricchezze: la storia, la cultura e le bellezze naturali e paesaggistiche”.

Nemmeno i nuovi, astrusi, regolamenti potranno fermare la voglia di correre dei grandi costruttori. In special modo, non potranno fermare il desiderio di assaggiare l’asfalto che è proprio dei grandi marchi italiani. È per questo che Aprilia, storicamente egemone nella categoria 250, sta valutando le contromisure più adatte per ovviare alla creazione della categoria Moto2 (dal 2010 sui vostri schermi al posto della “pensionata” quarto di litro), categoria mono-marca riservata a moto montanti motore Honda. 
Per ora siamo (ancora) fermi al campo delle semplici supposizioni, ma già queste ci sembrano sufficienti per farci ipotizzare una vera e propria rivoluzione copernicana nel mondo del motomondiale, specificamente nella sua “versione” 250, a partire dalla prossima stagione sportiva. Nel corso di una riunione tecnica svoltasi prima che fossero i motori a parlare sul circuito spagnolo di Jerez de la Frontera, il presidente della FIM Vito Ippolito ed il manager di Dorna (la società che gestisce la parte commerciale del motomondiale) Carmelo Ezpeleta hanno deciso – c’è da dire di comune accordo – di affidare lo sviluppo dei propulsori della nascitura categoria Moto2 al marchio giapponese Honda. Andiamo a vedere cosa può significare tutto ciò.
Ci sono notizie tanto belle, tanto entusiasmanti, che anche a volerle tacere in ossequio ad un’esigenza – più che legittima – di mantenere protetta la propria privacy… Beh, esse proprio non riescono a rimanere dentro, nel cuore, ma “devono” essere esternate. Cosa c’è di più bello ed emozionante della nascita di un figlio, specie se primogenito? Le carezze al ventre della compagna, l’orecchio teso a sentire se il pargolo tira i primi calci, o forse solo a sentirselo già vicino come si vorrebbe che rimanesse quanto più a lungo possibile, l’entusiasmo nell’allestimento del lettino e del corredo di abbigliamento. Sono tutte gioie più grandi anche rispetto a quella che può donare il trionfo in un campionato del mondo, sono gioie che Max Biaggi ed Eleonora Pedron si accingono a sperimentare tra pochi mesi.


La crisi che sta attanagliando le economie mondiali dallo scorso ottobre, è sfrontata: non guarda in faccia a nessuno; che tu sia un piccolo risparmiatore, un imprenditore o una banca, rischi comunque di finire “a gambe all’aria”, specie se non sei stato troppo avveduto negli ultimi tempi. A darci una misura delle difficoltà, e di quanto esse siano diffuse, giunge la notizia del ridimensionamento alle viste per un mito delle due ruote, anzi “il” mito per antonomasia: stiamo parlando, purtroppo, di Harley Davidson. La moto che è stata all’origine del successo del film Easy Rider, e – spostando lo sguardo verso una dimensione più provinciale – ha dato il nome agli 883, versa infatti in drammatiche difficoltà.
Il portafogli ha ragioni spesso inconciliabili con quelle del cuore. E’ così che a volte, specie in periodi di crisi economica tanto profonda come è questo, prende il sopravvento l’esigenza di “tagliare” in quei settori che producono costi piuttosto che ricavi, anche se a farne le spese sono poi la Storia, il sentimento e – più prosaicamente – i dipendenti di un’azienda. Moto Guzzi, storico marchio di Mandello del Lario (LC) sul mercato da quasi novant’anni (essendo stato fondato nel 1921), nonostante le 
“Vai piano, ché è pericoloso”. Oppure: “Stai attento, ché a poggiare su due ruote sole è un attimo finire in terra”. Quante volte le vostre anziane nonne, oppure l’ormai leggendario cuore di mamma, vi avranno ripetuto queste raccomandazioni con l’intento di tenere a bada (con quali esiti?) la vostra irrefrenabile voglia di velocità. “La moto è pericolosa”, e poi “Quando si cade ci si fa male molto più di quanto sia possibile farsene stando comodamente seduti al volante di un’automobile” e così via, sono frasi usate molto spesso, e non certo a sproposito. Quello che però le vostre nonne, o madri, non sapevano, era che guidare una motocicletta sembra possa fare molto bene al cervello.